TECNOLOGIA

Robot anfibi all’orizzonte!

Un ulteriore passo nell'eccezionale percorso di sviluppo della robotica

“Preghiamo affinché il progresso della robotica e dell’intelligenza artificiale sia sempre al servizio dell’essere umano”. L’intenzione di preghiera che il Papa ha affidato alla Chiesa per il mese di novembre è un chiaro segno di quanto la robotica e l’intelligenza artificiale stiano diventando pervasive in ambiti disparati: salute, educazione, esplorazioni spaziali e non solo. 

Se da una parte l’obiettivo originario di sostituire il lavoro dell’uomo nei compiti più gravosi è di certo una minaccia in termini occupazionali, dall’altra è anche un’opportunità per nuova forza lavoro impegnata nella progettazione, supervisione e manutenzione. La robotica sta inoltre rendendo possibili opere straordinarie: il video delle decine di piccoli robot mobili che spostano un’intera costruzione a Shangai ha fatto il giro del mondo e il prossimo a diventare virale potrebbe essere il video di un robot anfibio (amphibot) in azione. 

Un amphibot è in grado di muoversi agevolmente in acqua e a terra e promette di essere al centro di numerose attività come la ricerca di risorse, il salvataggio in caso di disastri naturali e le operazioni di ricognizione. La sua progettazione è molto più complessa di un robot tradizionale perché deve prevedere che esso si interfacci con ambienti accidentati, ostili e pericolosi (sabbia, terreni irregolari, acque agitate e così via).

La realizzazione degli amphibot non è di là da venire, ne esistono infatti già diverse realizzazioni di successo. AmphiSTAR ad esempio è il robot anfibio progettato dai ricercatori dell’Università Ben-Gurion di Negev (Israele). Ispirato alla struttura fisica di scarafaggi e lucertole, AmphiSTAR riesce a muoversi in acqua con disinvoltura e ad alta velocità grazie alle potenti eliche che fungono da pinne in acqua e da ruote a terra.

Ancora oltre sta cercando di spingersi la NASA che vorrebbe aggiungere alle funzionalità già offerte dagli amphibot quella di volare in modo da avere a disposizione un veicolo totale capace di esplorare efficacemente lo spazio e i pianeti. Parafrasando Neil Armstrong, in un prossimo futuro potrebbe essere un piccolo passo, una piccola nuotata o un piccolo volo di un amphibot a costituire un gigantesco passo in avanti per l’umanità.

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