TECNOLOGIA

Apple, questione di autonomia

Secondo un’inchiesta del Financial Times a Cupertino starebbero provando a realizzare un proprio motore di ricerca per rendersi completamente indipendente da Big G.
Google versa miliardi di dollari ogni anno ad Apple per essere il servizio di ricerca predefinito su Safari sulle piattaforme iOS, iPadOS e macOS, a meno che l’utente non decida di modificarlo manualmente nelle preferenze di Safari. La questione era stata attenzionata dall’Autorità anticoncorrenza britannica – la Competition and Markets Authority – che aveva riscontrato come in tale modo ci fosse stato un abuso di posizione dominante da parte di Mountain View sulla maggior parte dei dispositivi presenti in Regno Unito; ed anche negli Stati Uniti il Dipartimento di Giustizia ha aperto un fascicolo e dalle indagini è emerso che Google versi una cifra compresa tra gli 8 e i 12 miliardi di dollari per il privilegio di essere il servizio di ricerca predefinito sull’iPhone, il che rappresenta il 15-20% dei profitti della casa di Cupertino.

I primi timidi sviluppi sono già presenti sulla versione del sistema operativo iOS 14 laddove l’assistente di ricerca Siri tende a ricorrere a suggerimenti generati da Apple piuttosto che mostrare i risultati di Google e a collegarsi in via diretta ai siti web quando gli utenti digitano le richieste dalla propria schermata iniziale.

Non bisogna dimenticare che a Cupertino hanno cominciato ad aprire numerose posizioni per gli ingegneri di ricerca e spicca l’assunzione, con il ruolo di Senior Vice President of Machine Learning and AI Strategy dell’ex responsabile della ricerca di Google. 

Dal rapporto si evince anche una maggiore attività di Applebot che, sebbene operi principalmente per migliorare i risultati di ricerca di Siri e Spotlight, non si esclude possa puntare allo sviluppo di un vero e proprio motore di ricerca. Diversi soggetti attivi nel digitale hanno notato che nell’ultimo periodo il tasso di apparizione del web crawler di Apple sui siti web è aumentato a dismisura, sintomo del tentativo di raccogliere più informazioni.

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