CITTADINI & UTENTI

I Caschi Blu della Cultura in Libano per la ricostruzione

Si è conclusa ieri la prima fase della missione in Libano della task force italiana ‘Unite4Heritage’ i cui componenti, denominati ‘Caschi Blu della Cultura’, sono specializzati nella tutela del patrimonio culturale in situazioni di emergenza in tutto il mondo. La squadra era giunta a Beirut da alcuni giorni al fine di contribuire a trovare soluzioni per il recupero e la la conservazione del patrimonio culturale libanese danneggiato dall’esplosione dello scorso 4 agosto.

Della delegazione facevano parte i Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale e una componente civile di esperti del Ministero dei beni Culturali. Professionisti, architetti, restauratori e archeologi, specializzati nella riabilitazione e conservazione del patrimonio architettonico e immobiliare.

Nel quadro della missione si sono tenuti incontri istituzionali e visite nelle zone più colpite dall’esplosione con l’obiettivo di proporre alla Direzione generale delle Antichità del ministero della cultura libanese un progetto italiano di restauro.

E’ stata poi stabilita una collaborazione tra i Carabinieri, presenti nella capitale libanese anche nel contesto di un’altra missione internazionale, e le autorità locali per la lotta al traffico illecito dei beni culturali sottratti.  

La speciale unità fu ideata nel 2015 per volontà della direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova, in risposta alle distruzione dei Buddha di Bamiyan in Afghanistan, ai danni al sito archeologico di Palmira in Siria e agli attacchi sistematici ai beni culturali in Iraq da parte dell’ISIS. 

L’appello contenuto nella conseguente risoluzione adottata a Parigi dalla 38^ Conferenza generale dell’UNESCO fu raccolto dal nostro Governo che il 16 febbraio del 2016 firmò un’intesa per la nascita di una task force speciale a componente principalmente italiana per la difesa del patrimonio culturale mondiale.

Inizialmente composta da circa 60 esperti tra carabinieri, studiosi, restauratori e docenti universitari, l’unità ebbe il battesimo in Iraq ove operò nel contesto di una missione addestrativa di carabinieri dislocati a Baghdad, al tempo guidata dal Generale Fabrizio Parrulli, tra gli artefici dell’organizzazione  della neonata struttura.

L’accordo prevede che gli esperti non debbano operare sui fronti di guerra ma intervenire su richiesta dell’UNESCO preventivamente o successivamente in aree di crisi o di catastrofi naturali al fine di pianificare operazioni di salvaguardia, formare il personale locale e verificare i danni.  

La constatazione che distruggere un monumento in cui si identifica la civiltà di un popolo è un modo per attaccare al cuore la stessa civiltà è alla base della denominazione ‘Caschi blu della cultura’ che al pari dei Caschi Blu dell’ONU  che operano nei principali teatri bellici contribuiscono a combattere il terrorismo attraverso la tutela del patrimonio culturale.

Contrasto al terrorismo che utilizza il traffico di beni culturali quale mezzo di finanziamento ma non solo. L’impegno profuso dalla speciale Unità, da ultimo anche in occasione del terremoto del 2019 in Albania, è oramai riconosciuto in tutto il mondo.

L’Italia è stato il primo Paese ad intervenire a livello internazionale laddove il patrimonio artistico e culturale è minacciato, mettendo a segno così un altro primato ora inseguito da altri Paesi che hanno palesato l’intendimento di aggregarsi all’ormai famosa ‘Unite4Heritage’. 

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