CITTADINI & UTENTI

Amazon citata in giudizio a Monaco per violazione del GDPR

EuGd, promotore delliniziativa sottolinea come l’azione segua l’esigenza di promuovere una tutela effettiva dei consumatori

Il gruppo Europäische Gesellschaft für Datenschutz (EuGD) ha avanzato una citazione in giudizio nei confronti di Amazon per conto di un consumatore tedesco cliente della piattaforma in ragione di alcune violazioni della normativa in materia di protezione dei dati personali e avanzando così la richiesta di risarcimento del danno.

Ciò che viene innanzitutto contestato al colosso dell’e-commerce è il fatto di non aver riscontrato l’esercizio del diritto di accesso avanzato da parte dell’interessato in agosto per aver conferma circa le attività di trattamento svolte sui propri dati personali, l’accesso a tali dati e tutte le informazioni essenziali a riguardo indicate dall’art. 15.1 GDPR. Ai sensi dell’art. 12 GDPR è difatti preciso obbligo del titolare fornire un riscontro alla richiesta dell’interessato “senza ingiustificato ritardo” (e dunque: il prima possibile) e al più entro il termine di un mese dal ricevimento della richiesta, con possibilità di proroga di ulteriori due mesi purché sia fornita informazione circa i motivi del ritardo. Dal momento che l’interessato non ha però avuto alcun tipo di informazione, quel che viene contestata è la mancata garanzia circa l’esercizio del diritto di accesso. 

La citazione contesta anche le attività di trasferimento dei dati personali dall’Europa agli Stati Uniti nonostante la sentenza Schrems II e l’annullamento della decisione di adeguatezza riguardante il Privacy Shield che però, dall’informativa sulla privacy fornita, sembrerebbe essere la base invocata per il trasferimento che non può dunque più ritenersi valida in alcun modo. Inoltre, una mancata predisposizione delle misure supplementari per evitare interferenze da parte della legislazione statunitense impedisce di ottenere un livello di tutela sostanziale equivalente a quello previsto dal GDPR, andando così a svolgere un trasferimento di dati illecito per violazione dell’art. 44 GDPR.

L’EuGD sottolinea all’interno del suo comunicato pubblico come tale azione segua l’esigenza di promuovere una tutela effettiva dei consumatori, in special modo per la difesa del diritto alla protezione dei dati personali dal momento che gli intenti risarcitori sono il più delle volte frustrati in ragione degli elevati costi in termini di tempo e denaro. Nonostante il GDPR assicuri il diritto dell’interessato ad ottenere un risarcimento di tutti i danni materiali ed immateriali, infatti, intraprendere un’azione giudiziaria non sempre è una scelta sostenibile per il singolo individuo.

Le azioni legali così intraprese seguono l’intento dichiarato di voler promuovere una maggiore certezza giuridica e rafforzare di conseguenza la fiducia dei consumatori nell’intentare azioni a difesa dei propri diritti, oltre che sensibilizzare le autorità circa le esigenze di protezione e tutela che vengono avanzate.

Da parte nostra, attendiamo gli esiti del giudizio che potrebbe avere conseguenze molto rilevanti e non limitate a tutelare i soli utenti tedeschi della piattaforma. 

Parafrasando Brecht: ci sarà pure un giudice a Monaco…o almeno, si spera.

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