
Nuova operazione della polizia postale di Catania, dopo l’inchiesta “50 community” del luglio scorso svolta dagli omologhi di Torino, che coordinata dalla Procura distrettuale etnea, di concerto con il Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online (C.n.c.p.o.), ha portato all’arresto in flagranza di 3 persone e ad altre 17 denunciate per il reato di pedopornografia online.
L’indagine ha appurato l’esistenza nel dark web di una rete di soggetti, ora accusati di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico nonché istigazione a consumare rapporti sessuali con minori, che gestivano, attraverso un server locato all’estero, un sito frequentato da centinaia di italiani i quali, una volta entrati in contatto con l’organizzazione si spostavano su piattaforme ritenute più sicure, attraverso Tor browser, reti Vpn e sistemi di messaggistica criptata per “usufruire” del materiale multimediale, catalogato in base a criteri di età, sesso ed etnia.
Gli investigatori hanno trovato immagini di abusi sessuali su minori, perfino neonati, alcuni dei quali vittime di pratiche di sadismo. Nelle chat poi non sono mancati soggetti, ora indagati, che si vantavano delle brutalità perpetrate a danno dei minorenni.
L’attività investigativa è durata oltre un anno, con alcuni agenti infiltrati che, spacciandosi per pedofili ed entrando in confidenza con le altre persone in rete, hanno permesso di identificare 3 vittime ed individuare utenti anonimi lungo l’intero stivale, così da svolgere perquisizioni a Bolzano, Brescia, Catania, Chieti, Como, Lecco, Milano, Napoli, Parma, Pisa, Roma, Savona, Sassari, Torino, Treviso e Varese.