
Credo che tutti noi abbiamo, almeno una volta, visto uno dei film della saga “ufficiale” di 007. L’agente segreto più “teatrale” nella storia del cinema, portato sul grande schermo da attori famosi (o meno), coinvolto in vicende appassionanti, divertenti e a volte anche tragiche, con quel tratto di scapestrata indisciplina e di risoluta determinatezza al servizio segreto di Sua Maestà, ormai ci accompagna dal 1962, anno di uscita del primo film “Dr. No” (in Italia “Agente 007 – Licenza di Uccidere” con un indimenticabile Sean Connery).
L’iconico personaggio, creato dall’immaginazione di Ian Fleming (scrittore e già vero appartenente ai Servizi di Sua Maestà britannica), viaggia per il mondo alla ricerca di “cattivi” ormai da antologia, circondato da sensazionali personaggi femminili (buoni e cattivi), provvidenzialmente rifornito di aggeggi tecnologici e disponibilità finanziarie, ma presentandosi come dipendente della “Universal Exports Ltd.”, fittizia società di copertura per le attività dell’MI6 britannico dei romanzi.
Tutto ciò ha però un fondo di verità: Fleming infatti, come accennato, non era solo uno scrittore, ma un ex Ufficiale di Marina già impiegato nei Servizi Segreti della Regina, e ha trasfuso nei suoi romanzi e nel suo personaggio una scenografia certamente vissuta nei suoi trascorsi.
Ebbene, le “ditte di copertura” esistono da tempo, e lo stesso FBI, l’Agenzia Federale di Investigazioni statunitense, che si occupa dell’attività di intelligence “interna” per gli Stati Uniti, ha una storia pur recente ma veramente interessante.
Il “nonno” dell’attuale FBI vide la luce come BOI – Bureau of Intelligence, nel 1908, su impulso dell’allora Presidente Roosevelt e sotto il controllo operativo del Dipartimento della Giustizia e del Procuratore Generale delll’epoca (General Attorney) Charles Bonaparte. Il primo Direttore fu Stanley Finch.
Il Bureau attinse a personale del Tesoro e da veterani del Secret Service, occupandosi, come primo incarico ufficiale, di ispezioni alle case di tolleranza in vista dell’introduzione di una legge federale contro lo sfruttamento ed il commercio di donne da dedicare alla prostituzione.
Dopo la fusione con il Bureau of Prohibition (ci ricordiamo di Sean Connery ne “Gli Intoccabili”?), l’ente fu ridenominato Division of Investigation (DOI) e successivamente, nel 1935, prese l’attuale nome di Federal Bureau of Investigation, incardinato come servizio indipendente del Dipartimento della Giustizia.
Nel frattempo, a partire dal 1924, la mitologica figura di J.Edgar Hoover fa la sua comparsa come Direttore, prima del BOI (nominato dal presidente Coolidge), poi del DOI e, infine, dell’FBI, incarico che manterrà fino al 1972, per circa 48 anni di servizio ininterrotti nei vari ruoli.
A partire dal 1934, furono notati movimenti ed attività sospette sia sul territorio che in Sud America riguardanti espatriati tedeschi e molto fermento filonazista. Il Bureau fu incaricato da Roosevelt di seguire il contesto, e l’apporssimarsi della guerra portò, nel 1940, alla creazione, in seno all’FBI, dello Special Intelligence Service – SIS.
La prima sede operativa del SIS fu impiantata a New York, in un appartamento (il 4332) del RCA Building nel Rockfeller Center.
La targa all’ingresso recitava: Importers and Exporters Service Company.
L’esperimento, sulla carta avrebbe dovuto funzionare come nella fiction di Fleming. In pratica, la sede come centro operativo fu chiusa nel giugno 1941, a causa del numero infinito di postulanti (commercianti, agenti di cambio, agenti di trasporto) che quotidianamente bussavano alla porta di un potenziale “cliente”…
La sede continuò ad operare solo come piattaforma logistica per la gestione di viaggi e rifornimenti, ma senza più ospitare attività o personale operativi.
Dopo la guerra, nel 1946, il SIS fu assorbito dalla neo-istituita Central Intelligence Agency (la CIA), ma l’impiego di attività di copertura per il Bureau continua a tutt’oggi. La scelta è stata però quella di “convenzionare” aziende reali, che accettano di assumere personale FBI come dipendenti, inserendoli quindi formalmente e praticamente nella vita lavorativa delle imprese.
E, secondo lo stesso FBI, a volte sono pure diventati indispensabili, tanto si sono appassionati al loro lavoro.
La “tradizione” di copertura era prassi comune anche nel passato. Un dettagliato esempio è riportato nel romanzo storico “Q”, di Luther Blissett (che, come saprete, in realtà è un “nome collettivo” dietro cui si celano quattro scrittori bolognesi del “Collettivo Wu Ming”, che avevano adottato questo “nome multiplo sotto il quale agisce programmaticamente un nucleo di destabilizzatori del senso comune” – cit. da LiberLiber.it https://web.archive.org/web/20121125091449/http://www.liberliber.it/libri/l/luther_blissett/index.htm ).
L’opera è in forma di racconto autobiografico di un avventuriero che assumerà vari nomi nel corso del romanzo; nella prima metà del XVI secolo, a cavallo delle rivolte contro i Principi tedeschi, l’eresia anabattista, le Tesi di Wittemberg di Lutero e la successiva deriva calvinista, Gert dal Pozzo attraversa guerre e rivolte, stragi e primavere di città-stato strappate dai protestanti ai cattolici, accompaganndosi ad un manipolo di sodali, tra i quali il fedelissimo luogotenente Heinrich Gresbeck che si rivela invece una spia (appunto, il misterioso “Q.”, inziale di Qoelét, come si firma nelle missive segrete) al soldo del Cardinale Gian Pietro Carafa, fondatore della Santa Inquisizione (“Congregazione della sacra romana e universale Inquisizione”)per come la conosciamo e successivamente eletto nel 1555 al soglio pontificio come Paolo IV La “spia Q.” sfiderà il nostro protagonista, nel frattempo divenuto taverniere e lenone, tra le calli di Venezia in un ultimo confronto… (spiacente per lo spoiler, ma pensavo che aveste letto il romanzo…).
Venendo ai giorni nostri, anche il nostro Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica ( https://www.sicurezzanazionale.gov.it ) contempla la possibilità di esercitare attività economiche simulate, sia nella forma di imprese individuali, che nella forma di società di qualunque natura. L’art. 25 della Legge n. 124 del 2007 (“Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto”) dà al Direttore Generale del DIS – Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza – la facoltà di autorizzarne la costituzione, su proposta delle dipendenti Agenzie e riferendone all’Autorità Delegata o al Presidente del Consiglio, da cui egli dipende.
Non so voi, ma sto aspettando con ansia l’uscita del prossimo Bond, rinviata causa COVID e promessa per il prossimo novembre.
Spero che la Universal Exports non metta 007 in cassa integrazione: la saga di Bond e la saga di Star Wars sono le uniche occasioni in cui vado al cinema. E la seconda sembra conclusa…