
Oggi al voto in Svizzera per quattro referendum e un’iniziativa popolare, di cui uno riguarda da vicino molti cittadini e imprese italiane: l’iniziativa popolare per decidere se mantenere o rinegoziare un accordo con l’Unione Europea che prevede la libera circolazione dei cittadini europei nel territorio svizzero, in vigore dal 2002.
Con il 61.7% dei voti, l’iniziativa di rinegoziazione proposta dai partiti di Destra -UDC e Lega dei Ticinesi- è stata respinta: nulla cambia nei rapporti tra l’UE e la Confederazione riguardo la libera circolazione.
Gli altri quattro quesiti portati alle urne riguardavano:
la spesa di 6 miliardi per i nuovi aerei dell’esercito svizzero, passata per il rotto della cuffia con il 50.1% di voti a favore: autorizzata dunque la messa a bilancio della somma per rinnovare la flotta di F/A-18, da mettere fuori servizio nel 2030, dopo la bocciatura nel 2014 del quesito riguardo l’acquisto di 22 caccia svedesi Gripen;
l’introduzione del congedo di paternità retribuito, approvata con il 60.3% dei voti, colma una vistosa lacuna: la Svizzera era il solo paese in Europa a nonaver provveduto ad introdurre questo dispositivo;
la caccia: con il 51.9% di NO, la Legge sulla Caccia attuale resterà in vigore e i Lupi di oltralpe dormiranno sonni tranquilli;
infine, oltre il 63% degli aventi diritto ha bocciato la proposta dei partiti di Centro e di Destra di aumentare le detrazioni fiscali per i figli nell’Imposta Federale Diretta. Secondo i partiti di Sinistra, solo le famiglie più benestanti ne avrebbero beneficiato, quindi hanno invitato gli elettori a esprimersi per il NO.
A livello locale, nel Canton Ginevra, con il favore del 58.1% dei votanti, è stato istituito il salario minimo in tutti i settori di Ventitré franchi all’ora.