CITTADINI & UTENTI

Le frodi assicurative preferiscono la Rete

Tra il 2010 e il 2020 in Italia hanno operato 476 assicuratori clandestini

Le strategie dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) per reprimere gli illeciti connessi al fenomeno delle truffe assicurative, più disparate, diffuse nel web passano dalla raccolta e verifica delle segnalazioni degli utenti e degli intermediari autorizzati fino al continuo monitoraggio investigativo preventivo teso ad eliminare tale fenomeno in forte crescita sul territorio nazionale. Il testo normativo primario sul quale poggiano le basi del settore è il Codice delle Assicurazioni Private (D.lgs. 7 settembre 2005 n. 209 e succ. mod.) al quale seguono una molteplicità di regolamenti attuativi dei quali giova richiamare il Regolamento n. 5/2006 sulla disciplina delle attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa che, in combinato disposto con le norme di riferimento, istituisce il RUI (Registro Unico degli Intermediari assicurativi e riassicurativi) al quale devono perentoriamente essere iscritti i soggetti, italiani ed esteri, abilitati in Italia alla vendita di prodotti assicurativi.

In questo contesto le truffe perpetrate da importanti organizzazioni criminali, ma anche da improvvisati web designer, ha portato l’IVASS ad accertare una molteplicità di frodi connesse alla vendita di servizi assicurativi proposti da fantomatiche compagnie di assicurazione o broker fino ad arrivare ad accertare l’operatività di compagnie che esercitavano abusivamente l’attività di intermediazione assicurativa in violazione della citata disciplina. In particolare l’operato dell’IVASS ha evidenziato che tra il 2010 e il 2020 in Italia hanno operato 102 intermediari assicurativi senza la preventiva autorizzazione o talvolta addirittura imprese non abilitate ad erogare tali servizi.

Mentre, nel settore delle frodi, ossia, sostituendosi illecitamente ai reali intermediari abilitati all’estero e falsificando loghi e polizze riportanti i riferimenti di società assicuratrici estere, nel periodo 2010-2020 sono stati rilevati 114 casi di illecito.

Infine, la nota dolente, ossia, i siti web irregolari che hanno operato sulla Rete nell’ultimo decennio mediante la vendita di prodotti/servizi assicurativi online a danno dei consumatori sono 476, un fenomeno in continua evoluzione che, ad oggi, non trova una efficiente soluzione per bloccare preventivamente tali iniziative fraudolente. Solitamente, infatti, la genesi dei domini web da host collocati in territori non collaborativi e disciplina regolamentare talvolta inesistente, non consente di scambiare informazioni con gli organi di vigilanza dei consumatori provenienti dai Paesi frodati.

Per dare un idea, in relazione ai numeri generati dal settore dell’intermediazione assicurativa, è sufficiente osservare che in Italia operano 98 intermediari Italiani e Comunitari e 3 intermediari di Paesi extra SEE che raccolgono premi assicurativi pari all’84% della raccolta totale mediante l’intervento dei 240.000 intermediari autorizzati ai vari livelli (agenti, subagenti, broker, ecc.).

I premi raccolti nell’anno 2019 sono stati circa 144 mld di euro pari al 7,8 % del PIL italiano di cui il 5,9 % nel ramo vita e 1,9 % nel ramo danni, attestandosi nell’anno 2018 tra i Paesi OCSE al 9^ posto per il ramo vita e al 23^ posto per il ramo danni, in termini di PIL (Fonte IVASS).

Un ultimo dato rilevante deriva dai volumi di investimento delle compagnie di assicurazione o intermediari assimilati, che ammonta a circa 768 mld di euro di cui il 52 % in titoli di stato, non esclusivamente italiani.

In tal senso, considerata l’evoluzione sempre più raffinata dei criminali, nell’utilizzo delle tecnologie più disparate, confidiamo nel fatto che l’IVASS, che già agisce prontamente nella rilevazione dei casi di illeciti, possa potenziare la Divisione Antifrode, ribadendo ai consumatori, prima di acquistare strumenti assicurativi online, di verificare sempre la presenza della compagnia assicuratrice nel registro degli intermediari (RUI) reso pubblico sul sito dell’IVASS.

Back to top button