TECNOLOGIA

Alzati e cammina, l’app ti dirà se sei ubriaco

Ricercatori Usa hanno testato una tecnologia per stabilire grazie allo smartphone l'ubriachezza di una persona basandosi sul modo di camminare

Come tutte le estati, nonostante il Covid continui a infettare, i giovani e anche i non più giovani si trovano a frequentare party più o meno affollati in cui si consuma alcool. Sebbene sia molto semplice visionare tabelle che indicano la quantità massima di alcool che un individuo può assumere, basate su parametri quali genere peso ed altezza, purtroppo tali informazioni vengono consultate di rado prima di mettersi alla guida o di intraprendere altri comportamenti rischiosi. Inoltre, tutti noi abbiamo quell’amica (o siamo proprio noi?) che nonostante le previsioni delle tabelle, dopo due sorsi di birra già perde il controllo e inizia nella migliore delle ipotesi a parlare con un tono di voce un po’ troppo alto e a portare argomentazioni che denotano una certa perdita di lucidità.

Per venire incontro alla necessità di personalizzare la verifica dello stato di intossicazione di chi assume alcool e di renderla più immediata, disponibile e discreta, Brian Suffoletto, ricercatore alla University of Pittsburgh School of Medicine, insieme ad altri colleghi ha condotto uno studio, pubblicato nel Journal of Studies on Alcohol and Drugs. La conclusione mostra in quale misura uno smartphone può riconoscere se una persona sia ubriaca basandosi sulla maniera in cui cammina. All’interno degli smartphone sono già presenti dei sensori, chiamati accelerometri, che permettono di rilevare e quantificare accelerazione e spostamenti nelle varie direzioni: qualora questi ricadano al di fuori di determinati range, è possibile che chi sta utilizzando il cellulare sia ubriaco.

Il test

Il team di ricercatori Usa ha testato dei volontari, assicurando loro, tramite una cintura, uno smartphone sulla schiena. Gli studiosi hanno misurato peso e altezza di ciascun partecipante, al fine di determinare la quantità di alcool necessaria per raggiungere un grado di intossicazione ben definito. Basandosi su tali misurazioni, è stata fornita ai volontari una determinata quantità di vodka, da bere in un’ora. Dopo l’assunzione, è stato richiesto ai partecipanti di fare un breve percorso, 10 passi in avanti e 10 passi all’indietro, ogni ora per 7 ore. Nel corso dell’esperimento è stato rilevato periodicamente il tasso alcolemico sia nel sangue sia nell’alito tramite breath-test (il famigerato test del palloncino, come lo chiamiamo qui in Italia) per capire a che “livello di ubriachezza” si trovasse il soggetto.

Per 17 volontari (12 uomini e 5 donne), i ricercatori hanno incrociato i dati provenienti dagli smartphone relativi alle andature con il valore del tasso alcolemico: nel 92 percento dei casi è stata rilevata una correlazione che permette di predire dall’andatura in maniera accurata se il tasso alcolemico di un soggetto è maggiore di una certa soglia.

Suffoletto ha spiegato come, nel giro di pochi anni, perfezionando lo studio, si potrebbe riuscire ad avere sullo smartphone un’applicazione che permetta di rilevare il grado di ubriachezza e di informare di conseguenza il “portatore” di telefonino. L’inseparabile cellulare potrà consigliare di smettere di bere alcoolici, sia per evitare che il soggetto si metta alla guida, sia per fargli evitare di mettere a rischio la propria incolumità e quella degli altri, dato che l’alcool porta a tenere o subire comportamenti violenti.

L’ampia diffusione degli smartphone renderebbe questa verifica facilmente accessibile e il team sta procedendo con ulteriori test affinché tale app diventi una realtà: sta studiando l’affidabilità dei dati al di fuori del laboratorio, nei luoghi in cui si beve realmente, e su come tali dati possano essere interpretati quando il telefono è tenuto in tasca invece che legato ad una cintura come nel corso del test sopra descritto.

Come in molte altre occasioni, la tecnologia apporterà un contributo decisivo nel miglioramento delle nostre vite. Purtroppo, bisognerà vedere quanti utilizzatori desidereranno avvalersi di tale strumento: chi consuma un eccessivo quantitativo di alcool lo fa a volte in maniera cosciente, con il desiderio di ubriacarsi e la app fornirà in questi casi una triste informazione già nota.

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