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In the Navy

come può una nativa digitale come la tenente di vascello in questione non pensare che quanto organizzato possa essere ripreso da qualcuno e possa raggiungere in tempo zero i Social Media con conseguenze imprevedibili?

La cosa bella di una testata libera come questa è che non ci sono ordini di scuderia, né linee precise da seguire, né la volontà di un editore da soddisfare. Su Infosec.news i vari contributi sono redatti autonomamente dai collaboratori e all’interno della redazione si possono avere e manifestare opinioni diverse.

Per cui, non deve stupire se quanto segue è una lettura diversa rispetto all’episodio della tenente di vascello che, a valle di un giuramento di nuovi VFP, ha improvvisato con lo schieramento dei passi di danza sulle note di Jerusalema.

Si è argomentato in un precedente editoriale che questo genere di manifestazioni goliardiche fanno parte dello spirito delle Forze Armate di tutti i paesi. Tanto è vero che si ritrovano facilmente sulla rete militari sia italiani che internazionali, che danno luogo a manifestazioni canore e danzanti di vario genere. Per restare solo agli esempi italiani, si può trovare senza sforzo eccessivo una gustosa esibizione della fanfara dei Bersaglieri, che in un gioco di mimica ed equivoci sapientemente organizzato, si scambia il ruolo con i granatieri reali inglesi. E la stessa Marina Militare, come richiamato in un precedente editoriale, ha diffuso un filmato con logo della forza armata in cui marinai si esibivano in balli e canti.

Questo genere di cose ha alle spalle un’onorata tradizione diretta ad avvicinare le persone alle forze armate, e diversi tipi di prodotti culturali sono stati usati nel tempo anche per aumentare le domande di arruolamento. Celeberrimo è l’esempio del film Top Gun, successo planetario che ebbe come effetto quello di aumentare a dismisura la quantità di domande in aviazione e marina. E la stessa Marina degli Stati Uniti è famosa per avere commissionato negli Anni Settanta al popolarissimo gruppo disco Village People la canzone In the Navy, hit che ebbe lo stesso effetto.

Le manifestazioni di cui sopra hanno tuttavia il crisma dell’ufficialità ed uno scopo ben preciso: servire i fini della forza armata, nell’ambito del raggiungimento dei suoi obiettivi. Sono sforzi organizzati, pensati, diretti a fare in modo che l’immagine dell’organizzazione militare ne tragga vantaggio.

Il caso della tenente di vascello è invece, a mio parere, piuttosto diverso.

Nell’ambito del momento più solenne della vita di un militare, in cui la serietà dell’impegno che ci si assume deve essere fortemente sentita da ognuno, si organizza una mini-esibizione di danza. Nella cosa in sé non ci sarebbe probabilmente alcunché di male se si fosse svolta in un momento diverso.

I ragazzi che ne sono stati protagonisti sono alla fine dei ventenni o poco più, ed è umano che possano avere delle forme di esuberanza proprie della loro età. Anzi, è desiderabile che dei militari accompagnino il proprio impegno nei confronti della società che servono con un profondo senso di umanità, che ricomprende io scherzo, la goliardia, la presa in giro di sé stessi.

Solo chi è profondamente umano e sente dentro di sé la gioia della gioventù, la voglia di vivere, e la serenità dell’essere, può assumere in maniera consapevole l’impegno di difendere tutto ciò con la propria vita, se necessario. Un militare robot è uno strumento cieco e stupido, mentre uno che, come diceva Robert Henlein consapevolmente metta ll suo corpo mortale tra la propria casa e la desolazione di una guerra, è uno strumento di democrazia e di libertà.

Nel salutarci, un mio vecchio comandante ci raccomandò di essere seri, senza prendersi troppo sul serio. Ci volle cioè dire di mantenere la nostra umanità, di scherzare e di sorridere di noi stessi, se del caso, certo. Ma prima di tutto, essere seri, soprattutto quando serve, soprattutto quando la situazione lo richiede.

Per cui no, a mio parere il comportamento della tenente di vascello non è una ragazzata, né una forma goliardica come tante altre, né un momento di sfogo dopo un lungo impegno. È una grave mancanza di coscienza del momento e della sua solennità, e per un comandante la carenza di consapevolezza situazionale è una deficienza molto seria nel proprio bagaglio di conoscenze ed attitudini.

Ed anche tralasciando l’esibizione da “Scuola di Polizia” di cui l’intero paese è stata testimone, e volendo trascurare tutto quanto scritto fino ad ora, resta una bruciante domanda insoluta: come può una nativa digitale come la tenente di vascello in questione non pensare che quanto organizzato possa essere ripreso da qualcuno e possa raggiungere in tempo zero i Social Media con conseguenze imprevedibili?

Lascio ai posteri l’ardua sentenza, augurandomi da grognard di vecchio stampo che in futuro l’arruolamento non venga sostituito dal casting.

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