TECNOLOGIA

Psicoreati al supermarket

Il colosso spagnolo della GDO Mercadona ha implementato un sistema di telecamere dotate di riconoscimento facciale in quaranta supermercati nel Paese

“Per punire ogni forma di psicoreato, il Partito ha istituito un apposito reparto di polizia, la Psicopolizia. Generalmente, lo psicoreato viene segnalato alla Psicopolizia dai teleschermi collocati praticamente in tutto il territorio dell’Oceania: tuttavia in alcuni casi si può essere scoperti direttamente da un agente della Psicopolizia in borghese o addirittura si può essere traditi da amici, colleghi, parenti. Chi viene incriminato di psicoreato viene “vaporizzato”, ovvero arrestato dalla Psicopolizia e portato nel Ministero dell’Amore, dove a seguito di torture ed umiliazioni gli viene lavato il cervello ed inculcato l’amore assoluto per il Partito e per il Grande Fratello. In seguito, l’accusato viene generalmente ucciso con un colpo di pistola dietro la nuca.”

Così George Orwell, nel suo capolavoro “1984”, definiva lo “Psicoreato”.
Oggi, a distanza di 72 anni, forse ci siamo: finalmente i sistemi di Intelligenza Artificiale, collegati ad impianti di videorsorveglianza, potranno individuare chi, entrando in un negozio, abbia le caratteristiche per poter essere definito colpevole di uno psicoreato ed arrestato dalla psicopolizia in collaborazione con la psicosicurezza del negozio.
Non è proprio così, naturalmente, ma quello che sta succedendo presso la catena di supermercati spagnola “MERCADONA” è molto interessante e vale la pena parlarne.
Il colosso spagnolo della Grande Distribuzione Organizzata ha recentemente implementato un sistema di telecamere dotate di riconoscimento facciale in quaranta supermercati a Valencia, Saragozza e Maiorca. A quanto pare, questo dispositivo sarebbe in grado di identificare i clienti raccogliendo una serie di dati biometrici, per poi confrontarli con una banca dati e quindi rilevare se quella persona sia pregiudicata o sottoposta a misure precauzionali restrittive.
In caso di esito positivo il sistema allerterebbe la sicurezza del punto vendita che dovrebbe trattenere la persona all’ingresso in attesa dell’arrivo della Polizia.
A questo punto, potremmo iniziare con una serie quasi infinita di considerazioni di ogni tipo, dall’affidabilità degli algoritmi propri dell’Intelligenza Artificiale utilizzati per il riconoscimento facciale, per poi analizzare il livello di risoluzione degli impianti di videosorveglianza e concludere, ma non finisce qui l’elenco, con tutta una serie di osservazioni riguardo la discriminazione razziale o la tutela della libertà di ogni individuo e, last but not least, il rispetto della normativa in materia di Privacy.
Certo è che uno strumento in grado di non far entrare nei negozi chi abbia intenzione di rubare sarebbe la panacea per molti Loss Prevention Manager del mondo del Retail e GDO.
Ma non è così che funziona, e mi auguro che non lo possa essere mai.
Pare che l’Agenzia Spagnola per la Protezione dei Dati (AEPD) abbia, dopo averlo saputo dai media (sic!), avviato una scrupolosa indagine in merito. Aspettiamo quindi quali saranno gli esiti e gli sviluppi di questo accertamento, augurandoci che non prevalga solo l’aspetto normativo, ma il buon senso. Continua…

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