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Karma Calabrian

Il nuovo video di promozione turistica della Calabria appare mal fatto e inelegante, ma ciò che colpisce è la reazione piccata dei politici settentrionali

È di questi giorni l’uscita di uno spot pubblicitario, proveniente da un’idea del noto massmediologo Klaus Davi, che decanta le bellezze naturalistiche e culturali della Calabria.

Fin qui, nulla di strano, si dirà. Niente di diverso da quello che periodicamente accade in questo momento dell’anno. Più o meno tutte le località a prevalente destinazione turistica fanno campagne di comunicazione per invogliare i viaggiatori a visitarli.

Quello che è molto diverso, in questo caso, è l’approccio scelto per pubblicizzare le splendide coste e l’impareggiabile patrimonio storico-archeologico calabrese: il confronto diretto con le spiagge del Nord Italia.

E anche in questo caso, nulla di strano, si dirà. La pubblicità comparativa, sebbene non propriamente elegante da un punto di vista comunicazionale, è uno dei tanti approcci che si possono utilizzare per raggiungere e persuadere il proprio pubblico.

Ciò che risulta invece estremamente peculiare è il tono e lo stile scelto per fare comparazione: evidenziare che al Sud la pandemia di COVID non è stata per niente grave, e che i grandi spazi sul mare consentono di fare distanziamento sociale da tremila anni… .al Nord, invece, la pandemia c’è ancora, e gli spazi sul mare sono ristretti… e giù fotografie delle affollatissime spiagge a batteria di Rimini e della costa veneta, impietosamente accostate al respiro offerto dalle coste calabresi.

La cosa ha scatenato le ire dei gestori di stabilimenti balneari settentrionali, con indignate alzate di scudi e addirittura interventi di presidente di regione. Indipendentemente da quanto sia bello o meno il mare di Riccione, ognuno è legittimato a sentirsi toccato nel proprio.

Eppure, c’è qualcosa che non va, in questa storia.

Ora, diciamolo subito: secondo il mio parere professionale, lo spot è greve, mal fatto e inelegante. Sembra fatto con Power Point e i testi sono quelli di uno studente di Comunicazione del primo anno. Si potevano dire le cose con maggior raffinatezza di modi e di espressione. Le straordinarie spiagge del Crotonese, l’incanto di Tropea, l’aria fina e il buon cibo della Sila, i mosaici di Kaulon e le Valli Cupe di Sersale hanno bisogno di un altro livello di comunicazione per poter essere riconosciuti a livello nazionale e internazionale. E qui ci fermiamo per quanto riguarda il giudizio tecnico sullo spot.

Quello che è però interessante è l’ennesima reazione piccata di operatori e politici del settentrione d’Italia rispetto ad una narrazione negativa della propria realtà. Basterà ricordare, a titolo di esempio, quella che a mio modo di vedere è stata una macchiettistica stracciata di vesti da parte di un ex direttore di giornale sul sentimento di inaccettabile antilombardità che a suo dire permeava l’aria da un po’ di tempo.

Andrebbe forse ricordato a queste persone un leitmotiv durato per decenni all’inizio di ciascuna stagione turistica. Molto spesso, nei telegiornali nazionali trasmessi su reti private o pubbliche, venivano trasmessi fatti di cronaca riguardanti le regioni meridionali – scippi e rapine in prima fila – e subito dopo un servizio rassicurante sulla bella vita e le discoteche della riviera romagnola – con il mare color gatto che fugge prudentemente sullo sfondo. L’impressione che il telespettatore ne ricavava, in maniera subliminale, era quella di evitare di andare in vacanza in luoghi tanto pericolosi, e preferire la vita notturna del Nord. Una pubblicità comparativa subliminale, una narrazione tossica senza bilanciamenti, di cui alcune realtà hanno beneficiato per decenni.

Nel riconoscimento pieno della tragedia associata alla pandemia di COVID, oggi il dato di realtà è che il Meridione d’Italia è un posto molto più sicuro per passarci le vacanze rispetto ad altri luoghi. Senza scomodare grandezze metafisiche, ma solo un pezzo forte dei Culture Club, il Karma è un camaleonte, e capita che il divenire del tempo ed i giri del destino capovolgano assetti che sembravano consolidati.

Per questo motivo, nella gioia non bisogna mai parlar male degli altri. Magari nella sconfitta e nel dolore ci ritroveremo tutti insieme a darci una mano.

Magari, sorseggiando un margarita sulla spiaggia calabrese di Le Castella.

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