
Premesso che non mi reputo un esperto di nessun tipo, ma un gran curioso oltretutto serenamente paranoico, ho voluto vedere come, all’andamento della pandemia, con particolare riferimento al numero dei contagi, corrispondesse l’andamento della ricerca sul web della parola “Covid19”, utilizzando una funzione del noto motore di ricerca Google: Google Trends.
Pensavo di trovare, logicamente, una forte corrispondenza, ma non mi immaginavo così.
Quello che più incuriosisce è l’aspetto “predittivo” di Google, soprattutto nell’individuazione del picco dei contagi che, come si vede dal grafico della Protezione civile, è avvenuto il 21 marzo, mentre il numero massimo delle volte, che è stato cercato il termine “Covid19” su Google si è verificato con cinque giorni di anticipo, il 16 marzo; per il resto, le due curve, nel periodo considerato, sono pressoché sovrapponibili. Un’altra strana curiosità è che tra le 10 Regioni d’Italia che più hanno cercato informazioni sul web, la Lombardia non è presente.
Ripeto, non sono un esperto di nessun tipo, né tantomeno un complottista, ma tutto questo mi ha veramente incuriosito.
Una cosa è certa, siamo stati bombardati da così tante informazioni attraverso i social, o peggio ancora attraverso le numerosissime ed improvvisate chat di WhatsApp, dove sedicenti esperti discutevano, senza titolo, di vaccini, cure, 5G, statistiche, teorie, “gomblotti” e chi più ne ha più ne metta, che forse tutto questo ci ha reso, in questo periodo, sempre più “immuni” dalla voglia di cercare informazioni. All’inizio di questa emergenza scrissi del rischio che con ogni probabilità ci saremmo trovati sulle montagne russe della percezione del rischio e che questa volta avremmo raggiunto un picco altissimo della percezione esagerata per poi cadere nell’oblio. Spero proprio di essermi sbagliato, come spero che da tutti gli errori fatti molto si possa e si debba imparare rendendoci più consapevoli e più forti per il futuro.
Ben venga quindi il “carattere predittivo” di Google Trends, e che trovi riscontro quanto prima, come è avvenuto per il picco, nella fine di questa emergenza, ma non dimentichiamo.