
La notizia della restituzione da parte dell’India al Pakistan di un piccione accusato di spionaggio celebra la cessazione della custodia cautelare dell’animale, in quanto non è stato rilevato nulla di sospetto. Insomma: fatto non sussistente, e rilascio immediato. L’allarme era sorto in quanto era stato lasciato volare sul confine con un messaggio legato alla zampa, che a dire del proprietario era nient’altro che un “simbolo di pace”.
Non è il primo caso: già nel 2015 e nel 2016 due piccioni erano stati “arrestati” per aver sorvolato il confine e portato un biglietto di minacce al primo ministro indiano.
Ambasciator non porta pena, ma sembra che questo modo di dire non si applicabile ai piccioni che sorvolano il confine indiano…