
In un mio recente articolo su Infosec.news si è parlato di misure e comportamenti per evitare di entrare in contatto con il virus Covid-19 e di essere contagiati.
Si tratta, bene o male, di creare delle “barriere” per proteggersi nel migliore dei modi allorché ci confrontiamo nella “singolar tenzone” che dobbiamo e dovremo sostenere in futuro, almeno fino all’arrivo del vaccino, nell’arena pandemica in cui viviamo.
Oggi vogliamo parlare invece di quelle che sono sicuramente le migliori difesa e prevenzioni che possiamo adottare per garantirci una lunga e serena vecchiaia. Non solo quindi attraverso le 4 D indicate dalla Regione Lombardia (Dispositivi, Distanza, Digitale, Diagnosi) che sono sacrosante ma costituiscono un “rimedio”, e neppure adottando le 3 T proposte dal sindaco di Milano (e cioè Test, Tracciamento e Trattamento), bensì attraverso 5 S (Salute, Sostenibilità ambientale, Stile di vita, Sport e Snellezza, Studio).
I dati ci dicono che il fattore di rischio più grave con il quale confrontarsi è il nostro stato di salute. Secondo le statistiche che via via vengono diffuse sulla morbilità e mortalità da Covid-19 la maggior parte dei ricoveri e dei decessi è da ricondurre ad uno stato di salute debole o debilitato che spesso è collegato anche ad un’età avanzata, anche se ci pare di capire che nei confronti del virus è meglio “un vecchio sano” che “un giovane malato”. È il nostro stato di salute a rispondere per primo all’attacco del coronavirus e, giusto per fare un esempio, i polmoni di un non fumatore saranno in grado di superare con maggiore facilità l’invasione di uno dei tanti virus respiratori “a forma di corona” rispetto a quelli di un fumatore incallito che, più di un organo preposto alla fornitura di ossigeno all’organismo, ovvero agli scambi gassosi tra aria e sangue (ematosi), non sono che un tessuto annerito, infiammato, poco elastico e pieno di catrame in grado a malapena di garantire le capacità funzionali proprie.
Per fare un altro esempio scomodiamo il nostro cuore ed il relativo apparato circolatorio. Anche in questo caso i dati ci dicono che soggetti affetti da ipertensione o cardiopatie sono più vulnerabili e si ammalano più gravemente con una incidenza della mortalità elevata.
Vuoto per pieno sappiamo che l’80% degli individui che contraggono il virus guariscono dalla malattia senza avere bisogno di cure particolare e spesso sono del tutto asintomatici mentre un 20% subisce pesantemente gli effetti del virus fino ad arrivare purtroppo al decesso.
Allora perché non riflettere su questo aspetto e perché non cogliere l’occasione per “sanificare” non solo l’ambiente in cui viviamo, ma prima di tutto il nostro corpo? Quali sono i principi da seguire?
Ecco venirci in aiuto le 5 S che a loro volta richiedono:
- corretta alimentazione in base all’età
- vita sana all’aria aperta ed attività sportive (sempre in relazione all’età)
- prevenzione medica e controllo periodico dei principali parametri fisiologici
- cura della salute psichica che, nostro malgrado, incide in misura significativa sulla salute fisica
- applicazione intellettuale e di apprendimento
Facile a dirsi ma non altrettanto facile a farsi come confermano i dati e le statistiche di morbilità e di mortalità ai quali siamo talmente abituati che nessuno più ci fa caso. O almeno nessuno ci prestava l’attenzione che invece con l’arrivo della SARS-Cov-2 sta avendo una nuova considerazione da parte soprattutto delle fasce più deboli o delle realtà più esposte a quello che una nota pubblicità del passato definiva il “logorio della vita moderna”.
È questo “logorio” che oggi molti hanno capito che è possibile contrastare scoprendo uno stile di vita più semplice e più sano.
Meditate gente!