
Il buon Vincenzo Passavanti, già top manager nel settore automotive e ora albergatore, ha preso gusto a far arrivare messaggi in bottiglia sulla battigia di Infosec e torna a scrivere…
La ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’ riporta la sentenza della Corte Federale di Giustizia di Karlsruhe che, confermando una sentenza del Tribunale Regionale Superiore di Coblenza, condanna il gruppo Volkswagen a risarcire un acquirente di una vettura a motore diesel con la centralina di emissioni per così dire “truccata”.
Se le conseguenze di questa decisione dovessero rivelarsi – e c’è da crederlo – la Corte Federale si ritroverebbe, involontariamente, ad essere il più grande promoter pubblico di compravendita di automobili usate, considerato il numero di vertenze ancora aperte che supera di larga misura le 50mila unità.
Dopo i 750 milioni di euro già sborsati dal colosso di Wolfsburg ascritti ad intese extra giudiziali con più di 200mila clienti tedeschi, la strada da percorrere è, dunque, la valutazione residua di un veicolo in base al suo chilometraggio.
L’impresa è, a dir poco, ardua!
Lo sanno bene gli addetti ai lavori, consapevoli che il chilometraggio è solo una parte della determinazione del valore residuo di una vettura usata; lo stato della carrozzeria, il deterioramento degli interni, l’utilizzo prevalente ed altri fattori, incidono notevolmente sullo stesso.
E se qualcuno eccepisse che quanto maggiore è il numero di chilometri percorsi tanto maggiore è il ruolo di “untore inconsapevole” ai danni dell’ambiente, e che per questi motivi il risarcimento deve essere direttamente e non inversamente, proporzionato al chilometraggio?
Aggiungiamo tutto questo ai 30 e passa miliardi di euro già pagati per sanzioni e risarcimenti in tutto il mondo, all’innegabile danno d’immagine che produrrà i suoi effetti per un tempo ancora inquantificabile, agli effetti recenti del Coronavirus e comprenderemo che, la situazione venutasi a creare in uno dei gruppi automobilistici più grandi del mondo, è da gestire con equilibrismi circensi.
E’ facile credere che a Wolfsburg qualcuno stia già recitando da tempo il “Confiteor”, per aver molto peccato in “pensieri, parole, opere ed Emissioni”.