SALUTE

Viviamo in un mondo pericoloso

L'analisi dei numeri della pandemia ci restituisce uno scenario con molte ombre e poche luci

Il Covid-19 ha cambiato rapidamente le nostre abitudini. Nel giro di qualche settimana, siamo passati da una vita “normale” ad una condizione del tutto nuova ed inaspettata. Ci siamo rinchiusi in casa ed abbiamo cessato praticamente qualunque attività lavorativa e sociale. Abbiamo cominciato a guardare con ansia quotidiana i numeri che venivano snocciolati sui totali dei contagi, tamponi effettuati, ricoveri e morti. Siamo diventati tutti un po’ degli esperti di statistica e la conversazione quotidiana non poteva non comprendere una analisi personalizzata dei dati appena ricevuti dal telegiornale di turno.

Ed i dati del Covid-19 incutevano ed incutono paura. Ad oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci comunica che nel mondo i casi totali di contagio sono 4.525.497 ed i morti hanno raggiunto i 307.395.Il Continente più colpito per numero di morti è l’Europa con 165.951, seguito dalle Americhe con 118.799 deceduti. Il triste primato dei morti totali appartiene agli Stati Uniti con 85.860. Distaccati, ma con cifre imponenti troviamo il Regno Unito con 34.466 e purtroppo l’Italia con 31.763 deceduti. Seguono poi Francia e Spagna con rispettivamente  27.563 e 27.578. La Cina da dove tutto è cominciato registra 4.645 morti totali.

Per rimanere in Europa, la Germania riporta numeri più contenuti, 7.914, mentre il Belgio 9.005 e l’Olanda 5.670. La Grecia 162 e Malta 6.

Poi ci sono Stati che fortunatamente non hanno avuto nessun decesso per Covid-19. Tra questi: Vietnam, Mongolia, Cambogia, Seychelles.

Un quadro tutto sommato deprimente se si considera il prezzo fin qui pagato in termini di vite umane e del danno economico che ne sta conseguendo. Ma siamo sicuri che i numeri del Covid-19 siano i più terribili per la razza umana?

Dai dati emessi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed elaborati dall’agenzia di statistica mondiale “Worldometer” si apprende che i morti complessivi sul nostro pianeta per malattie trasmissibili ammontano oggi a 4.922.830.

Ogni anno si stima che muoiano nel mondo tra i 290.000 e 650.000 individui per complicazioni dovute all’influenza stagionale. Cioè una forbice giornaliera che varia tra i 795 ed i 1.781 decessi.

La mortalità dei bambini sotto i 5 anni è quest’anno pari a 2.882.550 e delle madri durante il parto: 117.216

Il totale degli infetti di HIV nel mondo sono 41.797.976, mentre i morti sono 637.516.

Il cancro da solo quest’anno ha mietuto 3.114.654 vittime. Nel 2005 le vittime per Cancro furono 7,6 milioni.La stima per il 2030 è che tale numero cresca fino ad arrivare a 11.4 milioni.

Il fumo nel 2020 ha fino ad ora causato 1.895.940 decessi, mentre l’alcool  948.583. Inoltre l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il valore DALY, Disability-adjusted life year, cioè l’attesa di vita corretta per disabilità ( una misura della gravità globale di una malattia, espressa come numero di anni persi a causa della malattia , per disabilità o per morte prematura) colpisce a causa dell’abuso di alcool circa 58,3 milioni di individui.

I suicidi fino ad oggi sono 406.711 e i morti per incidenti di auto 511.980.

Ogni due minuti un bimbo muore di Malaria ed ogni anno circa 200.000 nuovi casi vengono riportati nel mondo, e nonostante si siano registrati dei progressi nella lotta a questa malattia , di recente i casi in alcuni Paesi sono in  drammatico aumento.

Dunque possiamo dire che viviamo in un mondo pericoloso e che guardare i numeri nudi e crudi può generare un senso di sgomento e paura indiscriminata. Continuiamo però a guidare l’automobile, a bere moderatamente (molti non bevono per nulla), a seguire norme igeniche e stili di vita che ci proteggono da determinati contatti o ne limitano l’esposizione. La nostra vita sessuale si è modificata con l’avvento dell’Hiv perché abbiamo imparato che i rapporti non protetti potevano significare il contagio. Norme più cogenti sono state create per la viabilità su quattro o due ruote. Insomma ci siamo progressivamente abituati a fare lo slalom tra i pericoli. Ma non ci siamo fermati. Anche con il Covid-19 dobbiamo abituarci a rispettare le regole di prudenza e di buon senso per evitare il contagio. Ma anche questo pericolo, come gli altri, non ci fermerà.

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