
Quello che tutti, o quasi, chiamano Covid-19, l’acronimo di Co (corona), Vi (virus), D (“disease”, malattia) e 19 (l’anno di identificazione del virus), per il mondo scientifico è il Coronavirus 2 da sindrome respiratoria acuta grave, abbreviato in”SARS-CoV-2”(acronimo dall’inglese “Severe Acute Respiratory Syndrome – Coronavirus – 2”).
Messa a posto l’etimologia, entriamo nel merito dell’andamento della Pandemia sulla quale tutta la comunità scientifica internazionale si sta interrogando per capire quale sarà la sua evoluzione in base ai dati che vengono raccolti giornalmente nei diversi Paesi.
Il bisogno di avanzare delle ipotesi previsionali sulla diffusione del Virus è dettato sia da esigenze di ordine sanitario e sia da motivi di natura economica e sociale e sono numerose le valutazioni sull’andamento dei dati e delle implicazioni che derivano da parte di studiosi ed esperti che si avvalgono di sofisticati modelli matematici e statistici.
In questo articolo si vuole fornire una rappresentazione semplice ma concreta di alcuni dei parametri con i quali siamo ormai abituati a confrontarci in Italia a seguito delle comunicazioni fatte dal Ministero della Salute e dal Dipartimento della Protezione Civile.
Si avvicina infatti il momento a valle del quale il Governo farà le valutazioni necessarie per le decisioni da assumere, anche da parte dei Governatori, in vista del 1 giugno che dovrebbe segnare la vera svolta per la ripresa di tutte le attività (sempre nel rispetto delle misure di contenimento).
All’approssimarsi di queste scadenze, oltre alle osservazioni sui dati del giorno si possono osservare gli andamenti di alcuni indicatori principali della pandemia.
A seguire, se ne riportano (per comodità espositiva) i valori SETTIMANALI, a partire dal 1 marzo 2020 e fino alla 11^ settimana, 4- 10 maggio 2020, dell’andamento puntuale e di quello “CUMULATO” mettendo in evidenza caso per caso quelle che sono le tendenze delle diverse serie di dati.

Seguendo la “classificazione” e l’ordine al quale siamo abituati nelle comunicazioni giornaliere del Responsabile della Protezione Civile Angelo Borrelli, iniziamo dai dati relativi ai “Ricoverati con sintomi.

Come si vede dal grafico, l’andamento di questo indicatore (barre azzurre) a partire dalla prima settimana dopo il 1 Marzo con 639 casi è stato crescente fino alla 4^ settimana arrivando ad un massimo di 10.183 casi per poi cominciare a scendere nella 5^ e 6^ settimana e diventare negativo nelle successive. L’andamento dei valori cumulati (curva arancione) è stato d conseguenza crescente fino alla 6^ settimana raggiungendo il valore di 28.949 casi per poi cominciare a decrescere fino alla 11^settimana con 13.617 casi. Se la tendenza si dovesse mantenere ai valori delle ultime 3-4 settimane si dovrebbe raggiungere lo zero nel giro di tre settimane (interno a giugno).
Passando al dato successivo da commentare possiamo osservare come anche le Terapie intensive presentino un andamento simile al precedente con un picco alla 6^ settimana pari ad un valore cumulato di 3.977 posizioni ed una tendenza verso lo zero più rapida del caso precedente in 2-3 settimane.

Andando ad esaminare il caso degli Isolamenti domiciliari, pur intravedendo un andamento simile ai precedenti, possiamo notare un “ritardo” nel raggiungimento del picco (verificatosi alla 9^ settimana) e quindi uno slittamento della fase decrescente dell’ordine delle 6-7 settimane per una tendenza allo zero.

Il grafico seguente, che non è altro che la “somma” dei tre precedenti, ha ovviamente lo stesso andamento ma con valori che derivano dalla sommatoria delle tre componenti: Il picco si verifica alla 8^ settimana e la tendenza allo zero è indicativamente posizionabile alla 15^-16^ settimana.

E’ ora la volta di osservare i numeri relativi ai Casi Totali del fenomeno pandemico in Italia. Come si può notare il numero delle occorrenze è risultato crescente fino alla 5^ settimana, quando con un massimo di 38.551 casi si è realizzato un “flesso” nella curva cumulata con la conseguente riduzione progressiva del tasso di crescita nelle successive fino a registrare 8.353 nuovi casi nella 11^ settimana. In questa rappresentazione non è possibile stimare una tempistica per l’azzeramento e la tendenza allo zero appare “asintotica”.

Arriviamo infine al grafico più “significativo” e cioè quello relativo alle Guarigioni ed ai Decessi.
Nel grafico che segue son riportati i dati settimanali “ponderati percentualmente” sul numero dei Casi totali (vedi Tabella).
In questo caso appare evidente come il livello delle guarigioni sia mediamente costante (con tendenza crescente) mente l’andamento dei decessi (e questo è il dato più incoraggiante) mostra una forte crescita all’inizio con un picco alla 4^ settimana ed una discesa meno ripida, ma comunque sostenuta, nelle successive. Anche in questo caso l’andamento, da qui in avanti, appare asintotico e l’azzeramento è difficile da valutare anche se sembra alla nostra portata

Abbiamo detto “sembra alla nostra portata” ed è opportuno aggiungere usando un linguaggio matematico, “con le stesse condizioni al contorno” e cioè mantenendo il livello di attenzione e di contenimento del virus che tutti i cittadini italiani sono stati capaci di avere in questi mesi di lockdown prima e di riapertura progressiva successivamente.
E’ possibile farlo, dobbiamo farlo e tutti quanti ci auguriamo che ce la faremo senza se e senza ma.