
A quasi 50 anni dal celeberrimo sbarco con l’Apollo 11 del primo uomo sulla Luna, la Nasa ritenta, forte di nuove tecnologie a disposizione, con il programma Artemis, insieme ai partner internazionali ESA (European Space Agency), JAXA (Agenzia Spaziale Giapponese) e CSA (Canadian Space Agency). Si vuole aggiungere un ulteriore tassello di storia sulla superficie lunare, che questa volta vedrà il debutto della prima donna sulla Luna, in particolare nella regione del polo sud lunare.
I fortunati competitor sono team capeggiati dalle tre società Blue Origin, Dynetics e SpaceX per contratti di studio di 10 mesi per il programma Human Landing System (HLS). Il valore complessivo dei premi si aggirerebbe intorno all’esorbitante somma di $ 967 milioni. Naturalmente i premi sono stati divisi in base a determinate motivazioni.
Il più grande riconoscimento è stato assegnato al team guidato da Blue Origin, che ha ricevuto ben $ 579 milioni. In particolare il suo compito sarà quello di sviluppare l’International Lander Vehicle (ILV), un lander a tre stadi che sarà lanciato sul suo nuovo sistema Glenn Rocket System e ULA Vulcan, insieme alla cosiddetta “squadra nazionale”, annunciata ad ottobre, che comprende inoltre le imprese Draper, Lockheed Martin e Northrop Grumman. Blue Origin svilupperà il modulo di discesa, basato sul suo progetto di lander Blue Moon, Lockheed fornisce il modulo di salita, Northrop e Draper si occuperanno di avionica e sistemi correlati.
A seguire il team guidato da Dynetics (una società Leidos), che, con oltre 25 subappaltatori, ha ricevuto 253 milioni di dollari. Dynetics ha annunciato a gennaio di aver fatto un’offerta per il programma HLS, con Sierra Nevada Corporation come uno dei suoi partner. Sta progettando il sistema di atterraggio umano Dynamics (DHLS), un unico modulo che presenta le funzionalità di salita e discesa.
SpaceX ha ricevuto il terzo premio HLS, valutato a $ 135 milioni. SpaceX offre il suo veicolo Starship per atterraggi lunari, che dovrebbe venire lanciato sul suo booster Super Heavy e alimentato nell’orbita terrestre da altri veicoli Starship prima di partire per la Luna.
I tre partner commerciali vincitori inizieranno a lavorare con la NASA per perfezionare i vari concept nei tempi previsti dal contratto. “Passeremo i primi tre mesi ad analizzare i progetti dei vincitori”, ha dichiarato Lisa Watson-Morgan, responsabile del programma HLS della NASA. “Questo è molto più di un semplice studio. Comprenderà una profonda progettazione, lo sviluppo, e acquisti a lungo termine per ciascuno dei vincitori” e, avendo la NASA previsto di condurre continue revisioni fino alla fine degli studi di 10 mesi, ha affermato che: “sapremo in tempi brevi chi probabilmente riuscirà a farcela per il 2024”.
Solo un lander uscirà vincitore dalla contesa pronto per un atterraggio nel 2024, ciononostante la NASA ha tenuto a precisare che una o entrambe le altre compagnie potrebbero essere trattenute per sviluppare lander più adatti alle missioni successive.
Sul carro dei vincitori non possono però salire tutti. Notevole l’assenza dai vincitori della Boeing, che annunciò a novembre di aver proposto un sistema di lander lunare. I funzionari della NASA hanno rifiutato di motivare certe scelte, hanno reso noto che aveva presentato una proposta – insieme a un’altra società precedentemente sconosciuta, Vivace – senza fornire però alcuna spiegazione del perché non sia stata selezionata.
Una preoccupazione iniziale riguardava il budget dell’impresa. La NASA ha dichiarato che la sua proposta di bilancio pubblicata a febbraio è stata sufficiente per finanziare lo sviluppo dei sistemi lander HLS, insieme al resto dell’architettura Artemis necessaria per l’atterraggio del 2024. Bridenstine ha incontrato i membri del Congresso di entrambe le parti nei giorni scorsi in merito ai prossimi premi HLS e ha trovato ampio sostegno per lo sforzo dichiarando: “Sono stati tutti molto favorevoli in merito all’intento di raggiungere la luna”, ha detto. “Abbiamo una richiesta di budget che riflette tale priorità e non ho sentito nessuno suggerire, a causa della pandemia di coronavirus, dei tagli alla NASA”.
Il programma Artemis rivelerà nuove conoscenze sulla Luna, sulla Terra e sulle nostre origini nel sistema solare. Il sistema di atterraggio umano è una parte vitale dei piani di esplorazione dello spazio profondo della NASA, insieme al razzo Space Launch System (SLS), al veicolo spaziale Orion e al Gateway.
Dietro al programma si celano grandi aspirazioni, prima su tutte la scoperta scientifica, ma anche i vantaggi economici e uno stimolo per la nuova generazione. Lavorando con i suoi partner durante il programma Artemis, l’agenzia perfezionerà le tecnologie di atterraggio di precisione e svilupperà nuove capacità di mobilità che consentiranno ai robot e all’equipaggio di percorrere distanze maggiori ed esplorare nuove regioni della Luna. In superficie l’agenzia ha proposto di costruire un nuovo habitat e nuovi rover, testare sistemi di alimentazione alternativi e molto altro ancora per prepararsi all’esplorazione umana di Marte.