SALUTETECNOLOGIA

Da una lacrima sul viso…

Un nuovo lavoro scientifico pubblicato dai ricercatori dell’I.N.M.I. “L. Spallanzani” dimostra il ruolo delle lacrime come via di trasmissione per SARS-CoV-2

Il 17 Aprile, è stata pubblicata una lettera sulla prestigiosa rivista scientifica Annals of Internal Medicine inviata dal gruppo di ricerca dell’Istituto Nazionale per la Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma.

Fra gli autori (ri)troviamo Francesca Colavita, Concetta Castilletti e Maria Rosaria Capobianchi, parte del “dream team” che ha pubblicato alla fine di Marzo la caratterizzazione molecolare del primo isolato italiano di SARS-CoV-2.

In questa Letter intitolata “SARS-CoV-2 Isolation From Ocular Secretions of a Patient With COVID-19 in Italy With Prolonged Viral RNA Detection”, gli autori dimostrano elegantemente come le lacrime ed i fluidi oculari dei pazienti infetti possano contenere (e quindi anche trasmettere) il virus.

Da questa scoperta gli autori traggono queste conclusioni:

  • Il rischio per gli Oculisti: è importante per questa categoria professionale l’uso dei DPI. Così come la la mucosa oculare potrebbe essere un sito di entrata per il virus, potrebbe anche rappresentare una fonte di contagio
  • Il coinvolgimento oculare può avvenire molto presto nel corso dell’infezione, dunque è necessario intraprendere delle contromisure efficaci per controllare il contaggio da questa via il più presto possibile.
  • Ma, soprattutto, ribadiscono l’importanza cardinale delle norme igieniche, come ad esempio lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi il viso e gli occhi, portare le mani alla bocca, etc.

Con grande aplomb scientifico, gli autori concludono ricordando come siano necessari ulteriori studi per comprendere meglio questi meccanismi e capire quali cellule dell’occhio umani siano in grado di supportare la replicazione virale.

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