SALUTE

Coronavirus e Servizi segreti: i cittadini hanno diritto a risposte

E’ l’onorevole Alessandra Ermellino a scrivere un “messaggio in bottiglia” che arriva a destinazione a dispetto delle difficoltà che lei, deputato in questa legislature, sta incontrando nell’inoltro di una sua significativa interrogazione parlamentare. Laurea in filologia moderna, grafico pubblicitario, politica per passione, si è chiesta (e ha chiesto) perché il DIS (il Dipartimento per le Informazioni per la Sicurezza) non menzioni la pandemia nella sua relazione annuale….

È insolito per un’istituzione pubblica fare ricorso ai messaggi in bottiglia. Da cittadina guardavo al mondo della politica come all’hub attraverso il quale tutte le informazioni disponibili venivano valutate e messe a frutto nell’interesse dello Stato e dei cittadini.

Eppure anche io mi ritrovo ad utilizzare questo strumento, a lasciare anch’io traccia nel mare del web di alcune questioni che credo meritino la giusta attenzione e delle risposte.

Sono preoccupata per la situazione in cui ci troviamo e i tempi dettati dall’emergenza spesso si scontrano con una lentezza di reazione e una farraginosità di cui, presto o tardi, i cittadini chiederanno conto.

Nell’immaginario collettivo, l’intelligence ha quell’alone di mistero che li rende affascinanti e stimola la fantasia. A mio parere tuttavia non dobbiamo dimenticare che si tratta pur sempre di uomini, pagati con soldi pubblici, che sono chiamati a rendere un servizio importantissimo per il Paese.

Sono queste le ragioni alla base di un’interrogazione che ho depositato qualche giorno fa, indirizzata al Presidente del Consiglio Conte, che verte proprio sul ruolo dell’intelligence italiana. Non si tratta certo di attacchi alla persona, quanto il bisogno di maggiore chiarezza su ciò che (da anni) viene fatto o non fatto, detto o non detto, nei pressi di Piazza Dante.

Questo Paese merita di far pace con i parenti delle oltre 20.000 vittime di Covid, come merita di far pace con tutte quelle pagine strappate dal libro della verità a cui hanno diritto i cittadini italiani. 

Magari sbaglio, ma la mia coscienza me lo impone, nel rispetto dei valori costituzionali di disciplina e onore che dovrebbero essere la guida delle azioni di ogni libero cittadino.

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