
Se volessimo riprendere il nostro recente parallelo tra la situazione economica attuale ed un avaria di un aereo commerciale, potremmo utilizzare questa immagine: il serbatoio del carburante è quasi vuoto ed i nostri due motori (stiamo volando su un bimotore) tra poco si spegneranno. Non è una bella situazione, anche perché per gli aeroplani commerciali non è prevista la possibilità di fare rifornimento in volo. Insieme al “fuoco a bordo” è una delle peggiori situazioni che un pilota si possa trovare a dover fronteggiare. Soprattutto se a questo aggiungiamo il fatto che stiamo volando in una zona di cattivo tempo con temporali, ghiaccio e fulmini. Ecco, la situazione economica che il COVID-19 sta generando è molto simile.
Paolo Surico e Andrea Galeotti, entrambi Professori di economia alla “London Business School”, hanno elaborato un accurato studio sulle conseguenze che la pandemia sta causando e causerà nei prossimi mesi.
Il Pil della Cina fino a poco prima che il virus si manifestasse viaggiava intorno al +7%. Dopo le prime misure del governo cinese è precipitato a -3%. Da notare che la variazione complessiva è di 10 punti percentuali nello spazio di poche settimane. Una enormità. In Europa i valori sono più contenuti, ma solo perché si parte già da una condizione di bassissima crescita: si va da uno +0,4% ad uno -0,3% nello spazio di due settimane. Le stime di uno studio effettuato da JP Morgan il 18 marzo prevedono numeri nefasti: una decrescita nel secondo quadrimestre del Pil negli USA del 14%, nella Eurozona del 22% ed in Cina del 40%. Per dare una idea di che cosa stiamo parlando basti ricordare che la tremenda crisi del 1929, che tutti ricordiamo sotto il nome di “grande depressione” aveva causato una diminuzione del Pil del -4%.
Cosa significano questi numeri e perché si sono generati? Gli economisti la chiamano “spirale recessiva”. A seguito delle misure di contenimento sanitario, la domanda di beni è calata in maniera verticale (un esempio: in Cina nelle prime due settimane di pandemia la domanda nel settore auto è crollata del 92%), le industrie smettono di produrre e riducono il personale. Coloro che hanno perso il lavoro avranno perso anche la capacità di spendere e questo aggraverà ancor di più la richiesta di beni causando ulteriori licenziamenti. E la spirale continua rapidamente ad aggravarsi. Si crea una crisi di “cash flow”, mancanza di denaro. Tra le industrie e le imprese le prime a risentirne sono quelle piccole e medie. Normalmente non hanno una quantità di denaro da parte, che possa loro garantire di sopravvivere senza produrre e vendere. Le famiglie sono nella medesima situazione. E’ stato calcolato che il 40% delle famiglie con mutuo o con affitto, nel caso venga a mancare il reddito mensile, non sono più in grado di farvi fronte nell’arco di 30 giorni. Manca fisicamente il denaro. Manca il carburante ed a breve i motori si spegneranno.
Quali soluzioni vengono proposte?
E’ necessario che i mutui e gli affitti delle famiglie vengano immediatamente sospesi. I lavoratori devono continuare a percepire il salario anche se non lavorano perché in isolamento o perché licenziati (sia temporaneamente che in maniera permanente).
Assicurarsi che le imprese abbiano denaro a sufficienza per pagare i lavoratori ed i fornitori.
Supportare il sistema finanziario per evitare che la crisi si espanda alle banche ed agli istituti di credito.
Queste misure devono essere intraprese subito ed in maniera massiccia. Subito significa senza lungaggini burocratiche e carte da bollo, magari utilizzando le banche che così come possono riscuotere per conto dello Stato, quando si tratta di versare i vari balzelli, adesso sono quelle che erogano per conto di esso. Le banche sono quelle che fanno circolare denaro. Sono fatte per questo. Usiamole. Non servono incentivi quali abbassamento delle tasse o tagli delle tasse; non sono immediati e quindi sono inutili in questa fase.
Sarebbe opportuno un coordinamento globale. Più si è coordinati, migliore è il risultato.
Come finanziare tutto ciò? Con l’aumento del debito! Quale debito? Gli americani, gli inglesi, i giapponesi possono gestire il loro debito attraverso la loro Banca centrale. Noi dobbiamo farlo attraverso la BCE a cui deve essere in tempi rapidi modificato il suo mandato per poter intervenire presso i vari Stati, come fa la FED negli USA o la Bank of England in UK.
Non c’è molto tempo. I motori hanno cominciato a singhiozzare. I passeggeri stanno cominciando ad agitarsi in cabina. Il comandante deve decidere. In fretta.