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Buonsenso ai tempi del Coronavirus

Mentre si impenna il traffico dati per via del telelavoro, delle video lezioni e dell’aumento del gaming online, alcuni siti di intrattenimento e streaming hanno deciso di rinunciare all’alta definizione.

Da quando, quasi due settimane fa, sono stati emanati i primi decreti del Presidente del Consiglio per fronteggiare l’emergenza Covid-19, in Italia decine di milioni di persone si sono ritrovate bloccate in casa. Senza distinzione di età, giovani e adulti sono costretti a rimanere presso la propria abitazione e la routine quotidiana è stata notevolmente modificata. 

Tra la moltitudine di classi virtuali, dalla scuola primaria fino all’università ed il contemporaneo ricorso massivo al lavoro da remoto, definito da Bloomberg “Il più grande esperimento di telelavoro del mondo, il traffico dati è aumento a dismisura. Per non parlare poi del fatto che l’obbligo di restare a casa per contenere la diffusione del virus ha fatto si che si registrasse un aumento sensibile dell’attività online su console e pc.
In primis sono intervenuti operatori nazionali di telecomunicazione. Tim, Vodafone, WindTre, Fastweb, Iliad, Eolo, PostePay e Linkem sono scese in campo garantendo, ognuno mediante proprie iniziative, pacchetti gratuiti contenti dati supplementari per venire incontro alle esigenze dei propri clienti. 

L’aumento del traffico, ed in un certo qual modo anche l’incentivo dei giga gratuiti, hanno però messo a dura prova la tenuta delle infrastrutture di rete.
Sono scesi in campo l’Associazione Italiana Internet Provider e L’AGCOM a tutela delle telecomunicazioni, chiedendo al Governo di reputarle servizi essenziali alla stregua di quanto fatto per i negozi di generi alimentari, le edicole e le farmacie.
La prima ha emanato un comunicato stampa in cui si sottolinea la necessità di intervenire e riconsiderare le policy che disciplinano il settore della rete telefonica italiana, ed in particolare quella fissa, necessaria per garantire la continuità del servizio. Il Garante invece si è espresso dapprima con un comunicato stampa ha illustrato il primo pacchetto di decisioni emanate in materia di rete, tlc e servizi postali, volte a garantire il funzionamento dei servizi di pubblica utilità; poi con un’apposita circolare è andato ad indicare le misure attuative dell’art. 82, intitolato “Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche” del Decreto “Cura Italia”.

L’ultima richiesta è giunta addirittura dal Commissario Europeo per il mercato interno ed i servizi, il francese Thierry Breton, che ha pubblicamente richiesto alle piattaforme di servizi streaming quali Netflix e Youtube di favorire una decongestione del traffico di rete e garantire un ottimale funzionamento di Internet, invitandoli a collaborare con i fornitori di telecomunicazioni e soprattutto a ridurre temporaneamente la qualità dello streaming video offrendo una definizione standard piuttosto che un’alta definizione. Netlfix ha subito dato seguito alla proposta, diminuendo la qualità dei video negli Stati più colpiti, garantendo così una riduzione del traffico dati da lei prodotto del 25%.

Non va dimenticato che la Commissione Europea ha istituito, di concerto con l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC), un meccanismo di segnalazione per monitorare la situazione del traffico Internet in ciascuno Stato membro al fine di poter rispondere ad eventuali problemi di tenuta delle reti.

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