
La Polizia Postale ha segnalato[1] una denuncia da parte dell’Ospedale “San Raffaele” di Milano riguardante una falsa raccolta di fondi per materiale destinato alla terapia intensiva. Dal momento che tali campagne di scamming si stanno moltiplicando e sono destinate ad aumentare, il consiglio principale è quello di adottare ogni cautela al fine di non diventare vittime di tali attività fraudolente.
In che modo ci si può tutelare preventivamente, se non adottando alcune buone abitudini? Prima di procedere ad una donazione, ad esempio, è sempre bene effettuare alcuni accertamenti riguardanti la genuinità della comunicazione ricevuta. Prima di tutto va verificato il mittente, cercando il nome e l’organizzazione su un motore di ricerca: alcune truffe “note” e diffuse sono infatti già segnalate in forum o direttamente dalla Polizia Postale. Come sempre è bene evitare di aprire link su siti esterni (spesso ricevuti in formato short link), preferendo invece la consultazione diretta de i siti web istituzionali delle organizzazioni (es. ASL, Ospedali, Centri di ricerca) per conto delle quali è stata richiesta una donazione per trovare, ad esempio, la pagina dedicata a donazioni e notizie riguardanti campagne in corso di raccolta fondi.
È bene inoltre prestare particolare attenzione ed essere consapevoli di alcune attività fraudolente di “clonazione” di campagne esistenti, con diffusione per tramite di social network, app di messaggistica o SMS di un format assolutamente identico all’originale (ad es. brochure o immagine) con la sola modifica del codice IBAN cui far pervenire le donazioni. In questo caso l’unico modo per evitare di essere vittime della truffa è verificare preliminarmente l’IBAN sempre tramite consultazione dei canali ufficiali (sito web, e-mail o telefono).
Un ulteriore controllo è possibile, nel caso di campagne promosse direttamente da un Ospedale o da una Fondazione collegata, consultando la pagina https://italianonprofit.it/donazioni-coronavirus/ su cui sono continuamente inserite e verificate, su iniziativa dell’Associazione Italiana Fundraiser (Assif), tutte le campagne collegate ad una struttura ospedaliera riguardanti l’emergenza Coronavirus. Le verifiche riguardano esclusivamente le campagne direttamente promosse dall’Ospedale, da una Fondazione collegata ad un Ospedale o altrimenti da soggetti terzi che sono stati autorizzati direttamente dall’Ospedale.
Nel caso in cui si tratti di un’iniziativa proveniente da un’organizzazione privata o un’associazione, il consiglio ulteriore è quello di prendersi tempo per svolgere tutti gli accertamenti del caso consultando anche la sezione di presentazione, verificando i nomi dei soggetti coinvolti e tutti i dati riguardanti la campagna di raccolta fondi in corso nonché la privacy policy per comprendere se è garantita la trasparenza e correttezza relativamente alle attività svolte sui propri dati personali. Può essere utile, in caso di una landing page o di un sito web, cercare anche il proprietario del dominio attraverso strumenti di ricerca su database (ad esempio: Whois Domain Lookup[2]).
L’adozione
di un comportamento prudente non può che potenziare il proprio contributo di
solidarietà, e le cautele non intaccano bensì promuovono la fiducia nelle
operazioni di sostegno a campagne virtuose promosse e svolte attraverso i
potenti strumenti partecipativi del mondo digitale.
[1] https://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/coronavirus-falsa-raccolta-fondi-ospedale-san-raffaele-di-milano/index.html
[2] http://whois.domaintools.com/