SALUTE

Challenge online, le sfide in rete tra bufale e rischi per la salute

In questi ultimi anni, attraverso la rete, si è diffuso il fenomeno delle sfide online, cosiddette “challenge” dall’inglese, gesta spesso pericolose in voga tra i giovani che ne sono protagonisti e divulgatori. I ragazzi si filmano mediante i propri smartphone, mentre adottano comportamenti devianti sfidando altri coetanei a compierli, rimanendo in attesa di vedere la relativa risposta debitamente pubblicata e condivisa. In alcuni casi nella condivisione del video è previsto di taggare anche altri amici a cui indirizzare la challenge, agevolandone così la diffusione. Sono ben lontani i tempi delle catene di sant’Antonio inviate via SMS nei periodi di promozione, che se non inoltrate ad almeno un tot di contatti presagivano brutte sorprese e al contrario, trasmettendole, si attendevano i benefici promessi. Se prima a risentirne era solo il numero dei messaggi gratuiti rimasti, oggi si arriva a toccare l’incolumità dei protagonisti. Dalla Blue Whale Challenge alla Ice Bucket Challenge, si è arrivati alle più pericolose Skullbreaker Challenge e Salt Challenge. La Skullbreaker challenge, che letteralmente si traduce in “sfida spacca cranio”, consiste nel compiere uno sgambetto a tradimento sincronizzato ad opera di due complici nei confronti di un terzo soggetto che ne è vittima.

La Polizia di stato si è mossa al riguardo postando un messaggio dedicato a questo fenomeno:

Si chiama #skullbreakerchallenge la sfida che sta diventando virale tra gli adolescenti nel mondo social. Si tratta di…

Gepostet von Polizia di Stato am Freitag, 21. Februar 2020

Pensate un attimo alle conseguenze, anche fisiche, che può avere il malcapitato di turno, oltre all’essere vittima di questa sfida che di fatto può costituire un atto di cyber bullismo. Se non riuscite ad immaginarle, viene in aiuto un video diffuso dalla Croce Rossa Italiana a mezzo TikTok, il social network dal quale pare che sia partita questa challenge:

@crimascalucia

Stop! ##skullbreakerchallenge ##crocerossa ##crocerossaitaliana ##crimascalucia

♬ Rompe – HJM Mix – Dj Jad, Wlady, Jay Santos

L’ultima in ordine cronologico (al 28 febbraio 2020) si chiama invece Salt Challenge ovvero “sfida del sale” e consiste nel rovesciare in bocca un ingente quantitativo di sale, filmando rigorosamente il tutto per poi condividerlo in rete a caccia di visualizzazioni, like e commenti. I rischi alla salute possono addirittura essere letali, come riportato da un medico in un articolo sul britannico Mirror online: “A breve termine, a seconda di quanto ne hai ingerito, mangiare troppo sale può essere velenoso. Questo perché aumenta i livelli di sodio nei nostri corpi, che può causare sete intensa, confusione, nausea e vomito. In casi estremi può anche portare a convulsioni, a un coma o può persino essere fatale – poiché gli alti livelli di sodio fanno gonfiare il cervello contro l’interno del cranio.”

Tra la flotta di sfide che navigano sempre più velocemente in rete troviamo anche quelle che trasportano bufale, alimentate da false notizie. Recentemente la NASA è stata costretta a smentirne una che è arrivata anche in Italia attraverso i social network, ovvero la Broomstick Challenge, “sfida del manico di scopa”. A chi sta fantasticando su pratiche di altro genere con filmati da bollino rosso possiamo dire che siete fuori strada. La fake news che sta dietro alla sfida del manico di scopa, attribuisce alla nota agenzia spaziale una dichiarazione che vede come protagoniste le scope: alla data del 10 febbraio 2020 (in Italia tra il 25 e 26 dello stesso mese), tutte quelle presenti sul suolo americano, sarebbero in grado di rimanere in piedi da sole, a causa di un evento che si riverificherebbe solo tra 3500 anni ovvero, la forza gravitazionale generata dalla rotazione terrestre che, grazie ad un particolare allineamento dell’asse, consentirebbe questo fenomeno. Basterà farvi un giro in rete per vedere il quantitativo di foto e video di scope in equilibrio condivisi per dimostrare la reale fondatezza della notizia, molte delle quali etichettate ed aggregate mediante l’hashtag  #BroomstickChallenge.

La NASA ha smentito con un tweet la fake news dichiarando: “Stiamo facendo una pulizia completa della bufala riguardante la #BroomstickChallenge. Prova a farla oggi, domani o anche il giorno successivo: funzionerà ogni volta. È solo una questione di fisica”.

Per prevenire gli effetti delle sfide online, come la maggior parte dei rischi in rete, occorre avvalersi della cultura della sicurezza che nel caso dei minori vede interessati genitori ed insegnanti. Nel caso invece degli adulti, si rimanda ad una verifica delle informazioni, sfruttando lo stesso motore di ricerca, oppure la consulenza di un esperto nel campo di interesse. Nel fenomeno “challenge” troviamo dunque l’intrecciarsi di grandi temi come la tutela dei minori, il bullismo, il cyber bullismo e le fake news. L’antidoto a questa sorta di nuovo virus si chiama cultura ed è necessario diffonderla capillarmente ad ogni cittadino che diviene utente sempre più immerso nella rete, fornendogli quella bussola che lo aiuta a percorrere la rotta sano e salvo. L’intento di queste righe è anche questo.

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