
Il virus colpisce le religioni. Sarà perché si è sviluppato in un paese fondamentalmente ateo e fedele a quella ideologia ispirata a Marx che riteneva la “religione l’oppio dei popoli”, sta di fatto che da quando si è diffuso sono proprio le fedi in entità trascendenti che sono state colpite.
Ma andiamo per ordine. I primi a essere messi all’indice i fedeli sciiti che avevano fatto visita al santuario della città santa di Qom in Iran. Da lì il virus, attraverso quei pellegrini, si è diffuso nelle regioni del Medio Oriente. In Afghanistan, nella provincia di Herat, proprio al confine con la Persia dove la presenza sciita è più forte, sono stati registrati i primi casi. Poi in Barhein, Libano, Pakistan. A Qom, Covid-19 era arrivato in aereo con un volo dalla Cina chiedendo un passaggio a un imprenditore iraniano tornato dopo un viaggio di affari. E da lì si è diffuso in un baleno. Passando i confini e contagiando anche i ministri del governo teocratico della Repubblica islamica. I morti, presunti, perché sull’epidemia è calata la censura, sono oltre 200. Un’emergenza nazionale tanto da far scendere in campo persino i pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione sempre in prima fila quando c’è da combattere un nemico.
Un virus che non fa distinzioni teologiche, così l’Arabia saudita, la terra santa dei sunniti, patria di Maometto, ha fermato i pellegrinaggi alla Mecca: la città santa dell’Islam è chiusa. Milioni di fedeli rischiano di non riuscire ad adempiere al precetto dell’Haji, il pellegrinaggio alla Grande Moschea della Pietra nera. E proprio perché Covid-19 punta a desertificare i luoghi di culto, ecco Israele che blocca le visite ai luoghi santi delle tre religioni e soprattutto ferma i viaggiatori che provengono dall’Italia e ora anche da altri Paesi europei. Ma mette in quarantena anche quei cittadini israeliani che tornano da nazioni con contagi conclamati. Anche dagli Stati Uniti. Gli israeliani vengono messi in quarantena, gli altri rispediti a casa. Del resto anche in Israele si contano due casi.
Il coronavirus mette così paura da non confidare neppure più sulle acque miracolose di Lourdes. L’Unitalsi, l’organizzazione che organizza i viaggi per i malati al santuario mariano del sud della Francia, li ha sospesi. La stessa municipalità di Lourdes ha emesso un’ordinanza che mette in allerta cittadini, visitatori, pellegrini sui rischi di contagio. E che dire delle chiese chiuse e delle funzioni religiose sospese in Lombardia. Nella zona rossa della provincia di Lodi e non solo, messe feriali sospese e quella domenicali da frequentare con particolari precauzioni. Distanza obbligatoria di due metri tra fedeli. Mascherina obbligatoria. Niente scambio del segno della Pace e niente comunione. Tra qualche giorno studieranno anche le messe in videoconferenza via Skype e whatsapp.
Religione nel mirino come le persone anziane e quindi non può che destare preoccupazione la crisi influenzale che ha colpito Papa Francesco tanto da costringerlo a rinunciare al ritiro spirituale quaresimale con la Curia romana e restare nel suo appartamento a Santa Marta. I suoi colpi di tosse durante l’Angelus hanno già scatenato una ridda di drammatiche ipotesi sulle sue reali condizioni di salute. A Roma, chiusa la chiesa di San Luigi dei Francesi, quella con i dipinti di Caravaggio a due passi dal Senato, dopo che un sacerdote di 43 anni, arrivato a Parigi, è stato trovato positivo al Covid-19.