TECNOLOGIA

La sicurezza frena il lancio di nuove auto “driverless”

I veicoli a guida autonoma sono l’esempio che neanche in campo industriale, come nella vita, i soldi sono l’unica cosa che conta. Ne sa qualcosa la Cruise, entrata nella galassia General Motors nel 2016, che ha dovuto rinviare a data da destinarsi l’immissione sul mercato della sua prima driveless car prevista per fine 2019. 

Il CEO della Cruise ha dichiarato che l’obiettivo dell’azienda è arrivare a produrre un veicolo pronto per la libera vendita il prima possibile, senza tuttavia specificare ulteriori scadenze.

I problemi in casa Cruise in effetti non sono pochi, così come nella stragrande maggioranza delle aziende che stanno cercando di imporsi come leader del mercato. Un gruppo costituito da otto tra attuali ed ex dipendenti dell’azienda e nove studiosi delle tecnologie legate ai veicoli autonomi, ha dichiarato alla Reuters che la Cruise ha dovuto affrontare sfide tecnologiche impreviste. Le macchine avrebbero presentato in fase di testing problemi ad identificare pedoni e a distinguere oggetti fissi da quelli in movimento.

Per far fronte ai costi crescenti, la Cruise ha deciso di orientarsi verso la costituzione di una flotta di taxi senza guidatore. In questo modo l’azienda riuscirebbe a sostituire i pochi clienti che si sarebbero potuti permettere i suoi autoveicoli con un ampio fronte di potenziali clienti. Raggiungere questo obiettivo non è semplice e richiede, oltre ad uno sforzo economico significativo, anche uno sforzo orientato al soddisfacimento dei requisiti di sicurezza richiesti dal governo per il rilascio di una licenza.

Il tema della sicurezza non consiste nel mero soddisfacimento di vincoli dettati dalla pubblica autorità, bensì rappresenta la chiave di volta per tutto il comparto dei veicoli autonomi. Incidenti come quello del 2018 a Tempe (Arizona) in cui un veicolo autonomo Uber ha investito e ucciso un pedone, stanno contribuendo a far calare drasticamente la fiducia dei consumatori nei confronti di questa nuova tecnologia. Uno studio pubblicato da Deloitte negli Stati Uniti ha registrato come nel 2019 solo il 50% degli intervistati ritenga sicuri i veicoli a guida autonoma, con una variazione del -24% sul 2017. 

Nonostante questi dati possano sembrare impietosi, le grandi aziende del settore stanno continuando a impegnarsi in grandi investimenti perché ritengono che per i consumatori sia ancora molto appetibile l’uso di veicoli senza guidatore, giudicando i numeri riportati da Deloitte come frutto della mancanza di abitudine. L’obiettivo che si porrà l’industria nell’immediato futuro sarà rendere le persone entusiaste, proprio come il gruppo di amici ritratto in un video diventato virale in rete: i protagonisti, nei pressi di Phoenix (Arizona), hanno scorto un veicolo a guida autonoma Waymo impegnato in una sessione di testing, e dopo aver accelerato per poterlo ammirare più da vicino si sono prodotti in esuberanti urla di eccitazione. Tutti i protagonisti del video hanno un background culturale ingegneristico, e avevano seguito corsi proprio sui veicoli a guida autonoma. Gavin, uno dei ragazzi presenti del video, ha rivelato che insieme ai suoi amici aveva progettato e realizzato tempo fa un prototipo di driveless car modificando una macchina radio-comandata, affinché raggiungesse una destinazione desiderata facendo uso di un sistema di coordinamento intelligente, dei sensori a ultrasuoni e laser.

Il numero di macchine senza guidatore in strada attualmente è una frazione insignificante del totale dei veicoli in circolazione e molti, come il presidente della General Motors, ritengono che la sostituzione dei veicoli con conducente umano sia la sfida ingegneristica di questa generazione.

Tutto fa presagire che sarà questa la strada verso cui si orienterà il mercato dell’automotive.

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