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Mancata sicurezza?
Ci vediamo in tribunale!

Vanessa Bryant, moglie di Kobe Bryant, il prematuramente scomparso campione di pallacanestro americano, ha presentato denuncia presso la Corte Suprema della contea di Los Angeles. L’azione in giudizio è indirizzata contro Island Express Helicopters, la compagnia che gestiva l’elicottero Sikorsky S-76 distrutto la mattina del 26 di Gennaio con conseguenze fatali per suo marito, sua figlia Gianna, il pilota Ara Zobayan e i passeggeri Christina Mauser, Payton e Sarah Chester, John, Keri e Alyssa Altobelli.

L’accusa è di “Wrongful Death” o decesso a causa di negligenza, e secondo un articolo apparso ieri sul “The Los Angeles Times” ha come fulcro una presunta mancanza di diligenza del pilota e della compagnia Island Express e tira in ballo anche la famiglia di chi era ai comandi dell’elicottero.

La signora Bryant ha dichiarato che la mattina dell’incidente, nebbia fitta e nubi basse avevano causato la sospensione dei voli in elicottero nella zona da parte di polizia e operatori turistici, ma che nonostante ciò Ara Zobayan aveva richiesto una speciale autorizzazione per volare in condizioni non ideali, subito accordatagli dagli enti di controllo del traffico aereo.

L’autorizzazione in questione si chiama Special VFR (SVFR) o volo a vista speciale. In breve e cercando di evitare “mambo giambo” aeronautico, tale permesso, accordato solo su richiesta del pilota, lo autorizza ad operare un elicottero in condizioni di visibilità inferiore a 1 miglio (circa 1800 mt) e mantenendo una altezza non inferiore ai 1000 piedi (circa 300 metri), sopra il più alto ostacolo presente nella zona sorvolata.

Un’ulteriore limitazione ai fini di essere qualificati alla richiesta e al rilascio di tale autorizzazione, include il possesso da parte del pilota dell’abilitazione al volo strumentale o IFR (Instrument Flight Rules), anche se l’aeronave non ha l’obbligo di possedere gli strumenti di bordo che le permetterebbero di volare sotto tali regole ovvero in condizioni di volo meteorologico strumentale o IMC (Instrument Meteorological Conditions). In termini più semplici, quando il volo a vista non è più possibile a causa di un’eccessiva riduzione della visibilità.

Le  accuse a Zobayan (esperto pilota che era quasi sempre specificamente richiesto da Bryant durante la pianificazione dei numerosi voli “a noleggio”avendo volato con lui in numerose occasioni) includono mancanza di cancellazione del volo quando necessario, mancanza di monitoraggio e verifica delle condizioni metereologiche e mancanza di mantenimento della distanza di sicurezza tra l’elicottero e gli ostacoli al suolo.

La denuncia è stata presentata da Robb & Robb LLC, un “dream team” legale specializzato in simili casistiche, che enuncia senza false modestie sulla pagina del suo sito (Robbrobb.com) “L’avvocato Gary Robb è di gran lunga l’esperto di incidenti d’elicottero di maggior successo del Paese”. 

Gary C. Robb è anche l’autore di un popolare testo universitario di studio “Helicopter Crash Litigation”, e il detentore del record delle due liquidazioni più alte nella storia americana dei verdetti, riguardanti casi di incidente su elicottero, con “settlements” della modica cifra di 350 e 70 milioni di dollari.

Jennifer Homendy, portavoce del NTSB (National Transportation Safety Board-ente preposto in USA alle investigazioni ufficiali dell’incidente), dichiarava già il 28 Gennaio che l’agenzia dovrebbe avere la pratica investigativa pronta e “incartata” con conclusioni e raccomandazioni nel giro di 12, 18 mesi.

Anomalo, come una nota stonata durante la Nona Sinfonia di Beethoven, è il tempismo della presa di posizione della vedova Bryant, in quanto di solito in questi casi l’”apparatus” legale comincia a muoversi solo in seguito ai risultati delle investigazioni ufficiali, come imporrebbe la logica. Anomalo, già, ma non senza ragione. Torniamo presto a parlarne. “Stay tuned”

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