CITTADINI & UTENTI

Focu meu, mi sono perso gli accessi

Le cronache di questi giorni sono ricche di spunti per quanti tendano un orecchio attento alle problematiche inerenti alla gestione sicura dei dati. Vicende spesso di elevato profilo, e sulle pagine di questo giornale non sono mancati articoli di grande approfondimento rispetto a materie di elevata complessità.

Quello che tratteremo nelle prossime righe, invece, è una vicenda molto semplice e persino banale, tale da poter essere stata vissuta da qualunque individuo che abbia mai fatto accesso ad una risorsa on line attraverso il proprio account: la perdita dello username o della password. È infatti familiare a molti la sensazione di perplessità prima, esasperazione poi, e infine di profondo scoramento conseguente il fallimento di vari tentativi di accesso alla nostra posta o al social network preferito. Cerchiamo di ricordare quale fosse la benedetta combinazione che svolge il ruolo di un moderno “Apriti sesamo”, per poi arrenderci e chiedere al nostro provider di effettuare le procedure di recupero.

Così descritta, la vicenda sarebbe banale se non coinvolgesse niente di meno che il portale turistico della Regione Calabria, turiscalabria.it, di recente implementazione con una spesa sembra di alcuni milioni di euro, e diretto a promuovere le bellezze storiche ed ambientali di quella che certamente una delle regioni più straordinarie, ma allo stesso tempo meno conosciute del nostro paese. Questo portale è infatti spento da ottobre, ed è rimasto spento ed irraggiungibile durante la BIT, la Borsa Italiana del Turismo tenutasi a Milano dal 9 all’11 febbraio. Quest’ultimo è l’evento di maggior rilevanza in senso assoluto per gli operatori di settore, nel quale le diverse realtà territoriali si contendono l’attenzione dei tour operator. Come facilmente immaginabile per chiunque, l’assenza di una risorsa web che andasse a complementare e supportare le attività svolte in loco dalla Regione Calabria, ha senza dubbio prodotto un danno rilevante sul potenziale turistico di tutta l’area, e di minima è stata una grande occasione perduta, recuperabile solamente tra un anno.

Secondo il sito di news locali “Lacnews24.it” (https://lacnews24.it/cronaca/portale-turistico-regione-calabria-offline_110555/), la ragione di questo disastro è riconducibile ad un miscuglio incredibile di eventi prevedibili, ma mal gestiti; e di approssimazione nella gestione del cambio di operatore di rete. La Regione Calabria sta infatti transitando da Telecom a Fastweb, stipulando con quest’ultima un appalto da 2,5 milioni di euro per la fornitura di “cloud computing, di sicurezza, di realizzazione dei portali e servizi online e di cooperazione applicativa per le pubbliche amministrazioni”. Secondo quanto riferito dalla stessa fonte, il sito – registrato su piattaforma Aruba – sarebbe andato incontro a blocco proprio in questo passaggio, durante il quale, banalmente, la password necessaria ad effettuare i nuovi settaggi è andata smarrita.

Sul come possa essere andata smarrita una cosa di tale importanza, è tutto da verificare. Pare che il precedente dirigente responsabile sia andato in pensione e non abbia passato le consegne in modo adeguato – peraltro costui afferma di aver effettuato tutte le operazioni del caso prima di lasciare l’incarico. In attesa di capire come si evolverà la situazione, è da registrare la reazione della Regione Calabria, la quale, dopo il clamore destato dalle notizie di stampa, ha redatto un comunicato (https://www.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/view.cfm?16799) in cui precisa che “già in data 6 febbraio era stata inoltrata apposita richiesta ad Aruba, proprietaria del dominio, per la risoluzione del problema tecnico riscontrato e detta richiesta veniva reiterata con carattere d’urgenza in data 10 febbraio. Alla data odierna il call center di Aruba ha comunicato che il problema tecnico segnalato, per il quale il dipartimento ha richiesto assistenza, è in fase di lavorazione e dovrebbe essere risolto a breve”.

Non ce ne vogliano gli estensori del comunicato, ma come si suol dire è “pezo el tacón del buso” (peggio la pezza del buco). In primo luogo, il portale è spento da ottobre, e ci si ricorda solo il 6 febbraio – a BIT imminente – che un pezzo fondamentale della promozione turistica, di quella che in potenza è la principale industria della Calabria, è inagibile? E poi, come sarebbe a dire “il call center di Aruba”? Si sta comunicando al mondo intero che una Regione abitata da quasi due milioni di persone ed un PIL (PPA) di 28 miliardi di euro si mette in fila al call center per risolvere i suoi problemi come una casalinga di Voghera qualunque, ascoltando irritanti musichette prima di poter parlare con un operatore? Non si dà mandato all’ufficio acquisti ed a quello legale di far saltare dalla sedia l’account “grandi clienti” di Aruba prima che la BIT incominci?

Chi mi conosce personalmente sa l’amore sconfinato che nutro per la Calabria, dove ho passato tutte le estati della mia infanzia ed adolescenza, e dove ho regalato ai miei figli l’incanto delle sue acque cristalline, la storia dei suoi borghi severi, la pace sconfinata dei boschi di Sila. Ad un eroico calabrese, Armando Tallarigo, ho persino dedicato cinque anni di ricerche per il mio primo libro.

L’insediamento della nuova giunta regionale è stato allietato oggi dalla notizia che ne farà parte Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, come Assessore all’Ambiente. Mi auguro sinceramente che sia il primo passo verso un domani differente.

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