
Si è da poco conclusa la settantesima edizione del festival di Sanremo, evento non più solo televisivo ma anche social. Sono stati migliaia i cinguettii dedicati al festival che ha tenuto milioni di italiani incollati agli schermi, la maggior parte dei quali con gli hashtag #Sanremo2020 #Sanremo70 #Sanremo20. La velocità è importante su Twitter, scrivere in tempo reale quel tweet prima che lo scrivano altri fa sentire l’utente protagonista della rete, a caccia di like, retweet e se tutto va bene anche di un incremento dei follower. In questa fretta di pubblicare è semplice cadere in errore specie quando si menzionano altri utenti, senza verificarne prima la corrispondenza con la persona reale. In ultimo è stato il caso dell’utente @amadeus il quale non è affatto l’Amadeus che ha presentato il festival bensì Amadeus Demarzi, un ragazzo americano che di professione fa il programmatore, trovatosi inondato da tweet sull’evento italiano che lui dagli USA neanche conosceva.
L’Amadeus presentatore non ha un account Twitter ma soltanto uno Instagram che condivide con la moglie. Per saperlo sarebbe bastato controllare a chi corrispondesse quell’utente prima di menzionarlo. Da aggiungere che Twitter certifica gli account relativi a personaggi di interesse pubblico attribuendogli un badge blu a simboleggiare proprio il “verificato” ovvero che quell’account è realmente di quella persona. Errori del genere non sono nuovi e chiunque può caderne vittima, successe infatti anche a Bruno Vespa nel suo profilo Twitter ufficiale, il 14 gennaio 2019, di nominare un utente diverso da quello originale per menzionare Alessandro Di Battista.
La menzione per errore ha colpito anche organizzazioni importanti come ad esempio il Ministero della Difesa che il 2 aprile 2019 menzionava l’account @pasocial, che nulla ha a che vedere con il progetto PA Social, proprio in un tweet dove si parlava dell’importanza della comunicazione istituzionale.
Sulla stessa onda per il medesimo evento è caduta in errore anche l’Aeronautica Militare menzionando il medesimo utente che nulla aveva a che vedere con l’iniziativa di cui si parlava:
C’è infine da considerare che su Twitter esistono anche account parodia appositamente creati per il solo scopo di satira, per chi è poco avvezzo all’utilizzo dei social può capitare di cadere nel tranello della provocazione e attribuire al noto personaggio di turno il messaggio scritto da quello fake. Account satirici hanno scatenato negli anni passati le ire di altri twitteriani che presi dalla sopraccitata fretta di rispondere confondevano il fake con quello originale.
Per evitare di cadere in simili errori è importante dunque perdere qualche minuto in più e controllare prima la presenza nel social che stiamo utilizzando del relativo account che abbiamo intenzione di menzionare per poi formulare il messaggio da condividere pubblicamente, risparmiandoci pessime figure.